Domenica IV di Quaresima:San Giovanni Climaco
Domanda:
Il mio figlioletto mi chiede talvolta: Dimmi, papà, che aspetto ha Dio ?
Risposta:
Gli risponderei che possiamo immaginarci Dio negli sterssi termini in cui l'abbiamo conosciuto attraverso Gesù Cristo. Cristo ha detto una volta: "Chi vede me vede il Padre".
E se si considera l'intera storia di Gesù -dalla nascita alla predicazione pubblica, alle sue grandi e commoventi parole fino all'ultima cena, alla morte in croce, alla risurrezione e all'invio in missione degli Apostoli- allora si riesce a scorgere qualcosa del volto di Dio. Questo volto è da un lato serio e grandioso. Va oltre la nostra capacità d'immaginazione. Ma, in ultima analisi, in sostanza i suoi tratti caratteristici sono la bontà, la capacità di accettarsi, la benevolenza.
Domanda:
Ma questo non significa anche che non dovremmo farci alcuna immagine di Dio ?
Risposta:
Questo comandamento si è modificato nella misura in cui Dio stesso ci ha fornito un'immagine di sè. Dice di Cristo la lettera agli Efesini: E' l'immagine di Dio. E in lui si realizza ciò che viene detto dell'uomo nella creazione.
Cristo è l'immagine originaria dell'uomo. Certo in questo modo non possiamo rappresentare Dio stesso nella sua eterna infinità, ma possiamo vedere l'immagine in cui lui ha rappresentato se stesso. Da quel momento non siamo noi a farci un'immagine di Dio, ma è Dio stesso che ci ha mostrato la sua immagine. Da quest'immagine ci guarda e ci rivolge la parola.
L'immagine di Cristo naturalmente non è semplicemente la foto di Dio. In quest'immagine del Crocifisso si scorge piuttosto l'intera biografia di Gesù, e innanzitutto la sua biografia interiore. Si viene così introdotti a una facoltà del vedere in cui i sensi si aprono e oltrepassano se stessi.
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