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sabato 13 marzo 2021

Terre martoriate. Mafia, brigantaggio, emigrazione .. (5)

  Giornale di Sicilia 6-7 Gennaio 1904   

Ancora il Sanguinoso conflitto di Bisacquino

Nuovi interessanti particolari

Il brigante galeoto uccisore della guardia Filetto - La

felice temerarietà dell'agente Cocuzzella - L'invio

dei primi soccorsi sul luogo - Un anedotto su Mirto


 Contessa Entellina - (Scanderberg) La notizia del conflitto sparsasi ieri in un baleno produsse anche qui  enorme impressiione.

 Mirto giuà da tempo infestava questo territorio e la sua uccisione venne appresa con generale soddisfazione.

 Nonostante l'imperversare della pioggia torrentizia, partirono tosto per Bruca il comandante di questa stazione di carabinieri con tutta la forza dipendente, le guardie campestri , il delegato Cornetta ed il dottore Antonino Schirò per apprestare i primi soccorsi ai feriti.

Dove avvenne lo scontro

 La località dove si svolse il conflitto, denominata Bruca-Canzoneri, in territorio di Bisacquino, è distante da questo abitato più di 10 chilometri.

  Per accedervi bisogna attraversare, per vie fangose e disagevolissime, l'immensa plaga di latifondi che occupano il nostro vasto territorio, quelli di Bisacquino, di Roccamena e di altri comuni.

  La fuga del brigante Galeoto e l'uccisione

della guarfia Filetto

 La squadriglia, come già vi telegrafai, era composta dalle guardie Antonino Filetto, Nicolò Bisconti, Salvatore Ganci, Antonino Furnari ed Antonino Cucuzzella.

  Il delegato Cornetta, a cui era affidato il comando della squadriglia, aveva chiesto ed ottenuto che questa venisse trasferita da Roccamena a Contessa ed era qui venuto con una sola guardia per preparare i locali.

  Gli altri cinque suoi dipendenti  dovevano raggiungerlo domenica. Ma via facendo, gli agenti, giunti nello ex feudo Bruca, forse per riposarsi alcun poco, si avvicinarono alla masseria.

  Intanto posso confermarvi che era noto che il Mirto con alcuni suoi compagni si aggirava in questa campagna, ma nessuno sapeva precisamente, e gli agenti non ne avevano neanco il sospetto, che dei malfattori si potessero trovare nella casa colonica.

  Pare accertato che le guardie mentre chiedevano al campiere Simone se ci fossero novità, vernnero fatto segno a dei colpi di fucile, che andarono a vuoto. A quella inattesa accoglienza, gli agenti retrocessero e rapidamente accerchiarono  la casa per impedire che qualcuno di coloro che avevano sparato potesse darsi alla fuga.

  In quel primo istante di confusione, il brigante Galeoto venne fuori, qualificandosi per il padrone ed istantaneamente  prese il largo, quasi inosservato giacchè l'attenzione delle guardie era rivolta tutta al casamento. Ma prima di fuggire, il feroce malfattore esplose a bruciapelo una fucilata alle spalle del Filetto che cadde ucciso.

L'eroismo della guardia Cocuzzella.

Bisconti benchè ferito uccide Mirto

 Allora s'impegnò il fuoco tra gli agenti ed i malfattori, di cui alcuni stavano alle finestre, procurando di non scoprirsi. La guardia Bisconti venne colpito per il primo, alla gamba sinistra e cadde. Venne ferito poi Salvatore Ganci  al fianco destro e poscia  il Furnari al braccio destro.

  L'agente Cocuzzella, il solo rimasto incolume, non si perdette d'animo, nonostante tutti i suoi compagni fossero stati messi fuori di combattimento ed i malfattori fossero tuttavia incolumi. e continuò a sparare, gridando a sguarciagola, fingendo di dare ordini per ingannare i malfattori. Intanto il Mirto si affacciava ad una finestra, alta circa otto metri e si metteva a cavalcioni sul davanzale con l'evidente intenzione di saltare giù e di darsi alla fuga. Però l'agente Bisconti, nonostante la dolorosissima fewrita riportata, poichè il proiettile trapassandogli la gamba da parte a parte gli aveva fratturato l'osso, scorgendo il malfattore, fece un supremo sforzo, si sollevò un istante con mano ferma esplose due colpi dalla sua carabina, colpendo in pieno petto il Mirto che stramazzò giù a capo fitto.

Lo stratagemma di Cocuzzella e

la sua temerarietà

  Caduto il Mirto, i suoi compagni rallentarono il fuoco. Allora il Cocuzzella, gridò a voce alta, quasi comandasse ad una compagnia di dipendenti:

-Tenete d'occhio la casa! Cessate il fuoco! 

  E si avanzò con inaudita temerarietà e tenendo il fucile spianato contro i malfattori, pur sapendo di andare incontro a certa morte, entrò solo,  tranquillissimo, nel casamento.

  I malfattori senza dubbio ritennero che attorno alla casa dovesse esservi numerosa forza, e reputarono inutile continuare;  sicchè all'invito del Cocuzzella, che affettava in quel momento, così tragicamente solenne,  una straordinaria calma, si arresero e si lasciarono uno dopo l'altro legare e rinchiudere in una stanza.

  Dopo un'ora circa sopraggiungeva il gabellotto sig. Salvatore Agosta che veniva pure tratto in arresto.

(Segue)

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Con la pubblicazione di alcuni articoli ripresi dal Giornale di Sicilia di oltre un secolo fa, oltre a narrare le vicende banditesche sul territorio prossimo a Contessa Entellina, ci siamo proposti di scoprire chi sia il milite sepolto nel locale cimitero sotto una tomba con una colonna che vi si erge sopra. 

Gli articoli sulla vicenda banditesca del primo Novecento che ci sono pervenuti sono ancora altri, e continueremo a pubblicarli. Ci aiutano a capire il mondo difficile che fu dei nostri nonni e bisnonni.

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