Amare il territorio
Eleonora d'Aragona, nipote di Federico III, re di Sicilia, visse i suoi anni nella seconda metà del trecento. I libri di Storia collocano la sua vicenda esistenziale fra Caltabellotta e Giuliana con alcune visite -nelle vesti di benefattrice- al monastero di Santa Maria del Bosco. Di Contessa, lo sappiamo tutti, allora non esisteva nemmeno l'idea di una futura possibilità.
Il murales di Igor Scalisi Palmintieri |
Il murales richiama i lineamenti del busto di Eleonora conservato a Palazzo Abatellis, ma proveniente dal Monastero di Santa Maria del Bosco, monastero che fu -come ricordato- a lei molto caro e a cui fece parecchie donazioni terriere, lei che era moglie del grande feudatario di buona parte della Valle di Mazzara, Guglielmo Peralta.
Non abbiamo interpellato nessuno dei componenti l'amministrazione comunale, soggetto committente, ma sappiamo che l'iniziativa del muralses, dovrebbe essere un tassello di richiamo rispetto al più articolato progetto curato dalla Fondazione "Le vie dei Tesori", che associa più comuni. L'obiettivo ovviamente è la valorizzazione territoriale.
Vivere Slow e visitatori |
Si tratta ovviamente di sfere di interesse e di intervento differenti, e tuttavia convergenti nella valorizzazione territoriale, e più saranno gli "agenti" attivi più contiamo di vedere cambiato in termini di accresciuta vivibilità il volto della terra in cui siamo nati e vissuti.
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