Gli ebrei: origini storiche (3)
Le pagini precedenti di "Origini storiche (1) e (2)" sono consultabili (1) pigiando e (2)ancora
Abbiamo trattegiato teoria e pratica con cui il Cristianesimo occidentale è pervenuto ad imporre il trattamento di subordinazione e di ghettizzazione lungo l'intero corso del Medi-Evo in tutti i paesi ricadenti nella giurisdizione occidentale-papalina.
Cosa accadeva nei paesi mussulmani?
Pure l'Islam -come avevano fatto i cristiani- elaborò una propria impostazione comportamentale degli ebrei che risiedevano all'interno dei propri confini. Preverdeva che questi dovessero accettare una condizione sia giuridica che di inferiorità sociale, secondo certi appigli rinvenibili nello stesso Corano. Nella sostanza l'impostazione cristiano-cattolica e quella mussulmana non differivano di molto. Gli islamici entro i loro confini ebbero a che fare con un numero di minoranze religiose ben maggiore di quelle interne all'Europa cattolica romana. Nel loro ciclo di vaste conquiste essi si imbatterono infatti con cristiani, ebrei, seguaci di Zoroastro, indù, buddhisti ed altri ancora.
Il "Corano" ammetteva la protezione valevole per i "popoli del libro" (=cristiani ed ebrei), tuttavia nemmeno agli altri seguaci di religioni fu mai impedita la manifestazione e la pratica della loro fede. Gli islamici si attennero all'atteggiamento pluralistico del mondo pre-mussulmano. Cosicchè la religione di stato "l'Islam" godeva ovviamente di uno stastuto superiore ed era circondato di vasti privilegi e tuttavia mai, in quel MedioEvo, fu tentata dai mussulmani l'omogeneità religiosa dei territori conquistati.
Se l'Islam non mirava alla conversione dei sudditi esso, però, esigeva una sorta di "soggezione" dhimmah, da parte delle differenti religioni rivelate (cristiani e giudei). Si stipulava infatti una sorta di contratto fra il gruppo dominante, mussulmano, e i seguaci del Cristianesimo e dell'Ebraismo. Essi dovevano sostanzialmente riconoscere ed accettare la propria condizione di "inferiorità". Ogni relazione comportava, da parte dei cistiani e degli ebrei, la superiorità dell'una fede (la Mussulmana) rispetto alle altre due.
Accettando lo stato di inferiorità, quindi, gli ebrei venivano "tollerati" all'interno del mondo islamico. Gli appartenenti alle minoranze ebraiche erano pertanto sottoposti al pagamento di uno speciale tributo (jizya) che competeva a tutti i maggiori di anni quindici; gli ebrei non potevano svolgere pratiche religiose su pubbliche vie e non potevano costruire o ristrutturare gli edifici religiosi detenuti, dovevano portare segni distintivi negli abiti e via via arrivarono pure i divieti all'uso delle cavalcature.
Per chiudere questa pagina possiamo ammettere che sebbene i fondamenti dei cristiani e degli islanici siano completamente diversi, entrambi nei confronti degli ebrei usavano un ruolo di superiorità all'interno delle rispettive strutture statuali o comunque organizzazioni sociali.
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