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domenica 28 marzo 2021

Rito bizantino. Verso la Pasqua (1)

 Cosa sappiamo del Cristianesimo?

Lo ha rappresentato il Parroco nelle sue appsassionate, ma chiare, omelie domenicali, che col sabato di Lazzaro e l'arrivo del Signore a Gerusalemme -su un asinello- finisce la Quaresima e comincia la Settimana Santa.

In questo nuovo periodo dell'anno liturgico la Chiesa bizantina farà memoria, giorno dopo giorno, e in un certo senso ora dopo ora,  degli ultimi giorni e delle ultime ore della vita terrestre del Nazareno.

Nella liturgia di oggi domenica, lo ha sottolineato sempre il Parroco, si sono lette le parole ebraiche di San Paolo "Siate sempre lieti" (Fil. 4,4) e si sono ripetute più volte le parole ebraiche "osanna" (lode) per il Nazareno che entra tra la folla a Gerusalemma. 

I testi della Chiesa bizantina lungo tutta la prossima settimana svilupperanno il tema della passione. Il Cristo che entra in Gerusalemme non lo fa per essere glorificato a modo di un odierno politicante che cerca applausi, ma per patire e addirittura per morire in "croce", per un più ampio discorso di salvezza generale.

Filo conduttore delle liturgie dell'entrata a Gerusalemme è il Regno: Cristo sovrano mansueto che viene acclamato. Si parla nei testi di Re e di Regno. Ma è evidente che non di re e di regni come li conosciamo attraverso i libri di Storia si tratta. Passeranno infatti  pochi giorni e la stessa folla che lo aveva acclamato avrebbe gridato "crocifiggilo!". I testi liturgici bizantini evidenzieranno nei prossimi giorni come muteranno rapidamente gli umori della folla, non solo di quella che era presente in quella domenica delle palme, ma delle folle di tutti i secoli e di tutti i luoghi. Quanti personaggi storici sono stati esaltati e ritenuti taumaturghi sul piano sociale e politico e nel volgere di qualche tempo sono stati ritenuti da "crocifigere"? Prima acclamati e poi "bastonati" e anche peggio.

Nel caso del Nazareno, gli ebrei attendevano il Messia, un monarca, un uomo forte e potente al cui seguito affidarsi e prostrarsi. Ed invece è spuntato dinnanzi agli uomini (di allora, e di oggi per chi coglie lo spirito del cristianesimo) un uomo che spiegava come fare per essere e per diventare "uomini liberi", sia allora che nei tempi a venire. Quel nazareno ha voluto insegnare -in buona sostanza- come i figli dell'uomo, di tutti gli uomini, possono diventare figli di Dio (deificazione, secondo la cultura bizantina).

Gli ebrei non accolsero il messaggio, che oggi definiremmo pacifista, del Nazareno perchè essi volevano invece sapere quando avrebbero avuto un Regno e pertanto scacciato via i Romani dalla loro terra. Quel Messia spiegava invece che "Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione" ma in modo sommesso nell'animo di ciascuno che lo vuole e lo cerca.

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