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venerdì 26 marzo 2021

Osservare e ricordare.La generazione che ne ha viste tante

 Cittadini del mondo

Chi è nato e cresciuto nella seconda metà del Novecento, oltre che ricordare e osservare con occhio ormai via via sempre più distaccato gli avvenimenti locali, dalle vicende della terra (fase successiva alla Riforma Agraria, impegno del Sindaco Di Martino sull'enfiteusi di alcuni latifondi locali), l'emigrazione di massa degli anni '60, ad arrivare a quelli della ricostruzione post-terremoto, non può non inquadrare quel tutto localistico nel contesto politico nazionale di quegli anni andati (insediamento dei governi di centro-sinistra, crescita del movimento sindacale, istruzione media inferiore obbligatoria etc. etc).

 Esistono in verità altri grandi eventi di rilevanza mondiale che hanno inciso e contribuito a darci il modello di società entro cui oggi viviamo. Come non pensare che sull'attuale equilibrio planetario non abbiano inciso i tragici eventi dell'11 settembre 2001, la globalizzazione, l'affermarsi -almeno in Occidente- dello stato di diritto e non ultimo il consolidarsi dell'Unione Europea?

 Potremmo continuare ancora ed ancora  sulle tappe che hanno cambiato il mondo sotto lo sguardo di chi oggi è un pensionato. Saremmo forse ciò che siamo se la televisione non avesse portato in casa la visione e la panoramica del mondo intero e delle genti che lo abitano?

 L'intero percorso temporale, dalla seconda metà del Novecento ad oggi, ci ha tuttavia fatto pure conoscere involuzioni e situazioni inquietanti. Come dimenticare infatti la guerra nel Vietnam, le guerre sante dell'Islam e di altre realtà etniche integraliste, spesso fronteggiate da tantissime  campagne occidentali  contro il terrorismo? E,  come dimenticare,  gli odi religiosi ed etnici che in tante parti del pianeta persistono. 

A fronte di questi ultimi risvolti sociali ed economici, purtroppo diffusissimi nel pianeta, stanno tuttavia l'affermarsi delle grandi istituzioni, l'ONU e non solo, che puntano all'affermazione dei principi di solidarietà e di fratellanza fra i popoli.

Il mondo di oggi è migliore ? Può darsi, ma non è il mondo della meta raggiunta o da raggiungere. Troppe ingiustizie e troppi torti persistono. La stessa pace è esposta a molti rischi. Finché persistono in più punti del pianeta miseria, analfabetismo e sopprussi l'Occidente, i presunti bravi e grandi  di oggi, non possono né devono starsene tranquilli. La meta è ancora lontana finché ci sarà qualcuno che ragiona col "prima gli italiani".

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