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domenica 14 marzo 2021

Terre martoriate. Mafia, brigantaggio, emigrazione .. (6)

 Per leggere la prima parte del Giornale di Sicilia del 6-7 gennaio 1904, pigia (q u i )

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Ancora il Sanguinoso conflitto di Bisacquino

Nuovi interessanti particolari

Il brigante galeoto uccisore della guardia Filetto - La

felice temerarietà dell'agente Cocuzzella - L'invio

dei primi soccorsi sul luogo - Un anedotto su Mirto

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Contessa Entellina -(Scanderberg)

I Rinforzi

 Intanto il Furnari , che era stato colpitoi al braccio e che era perciò il più lievemente ferito, si recò alla vicina Roccamena per chiedere rinforzi, mentre il Cocuzzella rimaneva a custodire gli arrestati.

  Dopo quattro ore giunsero sul luogo i carabinieri e poco dopo la squasdriglia di corrispondenza che non avendo visto giungere al luogo stabilito quellas che aveva impegnato il conflitto, s'era avanzasta fino a giungere nella masseria Bruca.

  Da Roccamena si telegrafò a Corleone ed a tutti i comuni vicini. Verso le 2 della notte giunsero sul luogo il tenente di Corleone e 14 carabinieri, nonchè tutta la forza delle stazioni più vicine, in tutto una sessantina d'uomini.

I Feriti

  Il Furnari venne accompagnato a Roccamena, ove gli furono prestate le cure del caso. Il Gangi, che era stato colpito al fianco e che migliora lentamente venne ricoverato nel casamento dell'ex-feudo Balatazza, Il Bisconti, ferito gravemente alla gamba, stamane venne trasportato in questa stazione ferroviaria per essere portato a Bisacquino.

L'omertà degli arrestati

  Come già telegrafai, gli arrestati sono i tre compagni di Mirto: Bommarito, Motisi e Gendusa, tutti da Bisacquino; il campiere Siracusa, il bovaro ed il sig. Agosta, questi ultimi tre come favoreggiatori.

  I sei arrestati, che vennero condotti alle carceri mandamentali di Bisacquino, dopo non bravi pressioni declinarono il nome dell'ucciso Mirto, ma finora si sono rifiutati a dichiarare chi fosse il loro compagno fuggito, che da tutti si ritiene sia il Galeoto.

I primi atti giudiziari

  Oggi è arrivato il giudice Troina con il cancelliere Pantano, che fatte le prime constatazioni ed ordinata la remozione dei cadaveri, ha iniziato  l'istruttoria.

Lo stato dei fatti

  Bisacquino 6, ore 9,20 - (B) Si era pensato di trasportare a Palermo il povero Bisconti, che si trova in istato piuttosto grave, correndo il pericolo di avere amputata la gamba; ma temendosi che i disagi del viaggio potessero far peggiorare le sue condizioni, vi si è perora rinunziato.

L'arrivo dei cadaveri in paese

  Contessa 6, ore 10,30 - (Scanderberg). I cadaveri della guardia Filetto e del brigante Mirto, come vi telegrafai ieri,  sono stati trasportati in paese su due cavalcature.

  Essendo le vie impraticabili e attesa la distanza dal luogo del conflitto,  non fu possibile servirsi di altri mezzi di trasporto.

  I cadaveri erano situati in modo che la testa pensolava da una parte e i piedi dall'altra, ed erano coperti da due incerate.  Numerosi carabinieri erano di scorta.

  All'arrivo, fuori le porte del paese, trovavansi il sottoprefetto, i delegati Cornetta e Bono, i tenenti dei carabinieri di Corleone e Bisacquino, ed un'immensa folla di gente, in preda alla commozione più viva.

  I cadaveri furono provvisoriamente portati in camposanto per l'autopsia e deposti nelle casse mortuarie, già fatte preparare.

L'autopsia

  L'autopsia cadaverica  si farà oggi. Il cadavere del Mirto è di circa metro 1,80, tarchiato, con barba nero-castagna. L'aspetto truce e fiero dimostra la malvagità del bandito famigerato, che tanto terrore aveva sparso per le nostre campagne. Il proiettile che l'uccise gli penetrò sotto la mammella sinistra.

  La guardia Filetto fu colpita all'addome.

 La guardia Cocuzzella

Contessa 6, ore 11 - (Scanderberg) La guardia Cocuzzella, rimasta miracolosamente incolume, e che tanto eroismo e valore ha mostrato nello scontro sanguinoso, e nell'arresto dei briganti, è arrivata in Contessa col convoglio funebre.

  Dalla popolazione fu accolto entusiasticamente con una dimostrazione unanime di simpatia e ammirazione.

  Viene abbracciato dagli astant; il sottoprefetto si congratulò, stringendogli affettuosamente la mano e facendogli gli elogi  più sinceri.

Le cavalcature dei malfattori

  Contessa 6, ore 12 - (Scanderberg) La giumenta del brigante Mirto, con bardatura di lusso, è stata condotta in questa. Il valore di essa è di circa L. 1.200. Sono stati condotti altri due muli ben nutriti e grassi. E' stata seguestrata la giumenta che cavalcava  il brigante fuggito, il Galeoto, del quale vi diedi già dei cenni.

Il ruolo dei taglieggiati

  Contessa, 6 ore 12 - (Scanderberg) Addosso al brigante furono trovate oltre al denaro, alcune lettere ed un elenco  di proprietari, un vero e proprio ruolo. Accanto ai rispettivi nomi vi sono delle annotazioni: "pagato" "non pagato".

Le ricompense agli agenti operanti

  Rossi ci telegrafa da Roma:

  L'on. Di Sant'Onofrio ha mandato un sussidio di cinquecento lire alla famiglia dell'agente Filetto morto nel conflitto coi briganti. Agli altri agenti si darà la gratificazione "loro spettante".

  Il prefetto De Seta non ha tuttavia fatto la proposta per la ricompensa agli agenti operanti, non avendo ancora ricevuto il rapporto del sottoprefetto di Corleone, dal quale potrà rilevare la parte presa da ciascuno degli agenti all'operazione.

  Se sono esatte -come riteniamo- le notizie del nostro corrispondente da Contessa Entellina, è da augurarsi però che le ricompense non siano le solite irrisorie gratificazioni che, piùche a sollevare il morale del corpo delle guardie di città,  servono a fare stabilire confronti  odiosi e a creare risentimenti e malumori, troppo spesso giustificati.

  E' da augurarsi insomma, che trattandosi di un caso veramente eccezionale, nel quale i cinque agenti e specialmente il Cocuzzella ed il Bisconti didero prova di vero eroismo, sia concesso  un premio il quale dimostri che come si è solleciti a punire severamente coloro che contravvengono ai loro doveri, ciò che avviene purtroppo frequentemente, così si sanno apprezzare al loro giusto valore gli atti di abnegazione e si è pronti a compensare  degnamente i danni incontrati in difesa della società.

(Segue)

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Nota del Blog.

Con la pubblicazione di alcuni articoli ripresi dal Giornale di Sicilia di oltre un secolo fa, oltre a narrare le vicende banditesche sul territorio prossimo a Contessa Entellina, ci siamo proposti di scoprire chi sia il milite sepolto nel locale cimitero, sotto una tomba con una colonna che vi si erge sopra. 

Gli articoli sulla vicenda banditesca del primo Novecento che ci sono pervenuti sono ancora altri, e continueremo a pubblicarli. Ci aiutano a capire il mondo difficile che fu dei nostri nonni e bisnonni.

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