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venerdì 26 marzo 2021

Riflessioni amare. La politica e le precedenze di vaccinazione

 Tra coloro che vorrebbero essere vaccinati cresce la tensione  (quando toccherà a me ?) agevolata anche dalle incertezze nella definizione delle priorità.  Nessuno ad oggi sa a chi, come, quando toccherà il turno degli ultraottantenni.

Il piano nazionale prevedeva che, dopo i sanitari, toccasse agli ultraottantenni e ad altre categorie a rischio. Solo il Lazio li ha vaccinati tutti. La Lombardia ha iniziato dopo, in parallelo alle priorità per ragioni di salute, quelle cioè derivanti dalle funzioni svolte: insegnanti, forze armate, forze di polizia…

 Qualcuno sostiene e scrive intanto sui giornali che finora i furbetti del vaccino hanno raggiunto limiti "eccessivi" in tutta Italia.  

 Quanto è accaduto nel Corleonese è -ci viene raccontato- riconducibile alle cerchie della politica-politicante e altrove -in Sicilia- frutto delle catene dell'amicizia, quella interessata, del tipo e della logica cavernicola: "tintu cu unn'avi nutru n-paradisu" oppure "cu non è bonu pi idru, unn'è bonu pi l'autri".

 Chiediamo a quegli esperti delle 'accorciatoie' ai danni altrui:  quando arriverà il turno dei novantenni e dei centenari che non possono recarsi nei centri di vaccinazione? Lo chiediamo peraltro dal momento che l'iniziativa affidata alle diocesi siciliane è circoscritta sostanzialmente ai settantenni, e sempre che questi possano assumere AstraZenica.

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