Tra coloro che vorrebbero essere vaccinati cresce la tensione (quando toccherà a me ?) agevolata anche dalle incertezze nella definizione delle priorità. Nessuno ad oggi sa a chi, come, quando toccherà il turno degli ultraottantenni.
Qualcuno sostiene e scrive intanto sui giornali che finora i furbetti del vaccino hanno raggiunto limiti "eccessivi" in tutta Italia.
Quanto è accaduto nel Corleonese è -ci viene raccontato- riconducibile alle cerchie della politica-politicante e altrove -in Sicilia- frutto delle catene dell'amicizia, quella interessata, del tipo e della logica cavernicola: "tintu cu unn'avi nutru n-paradisu" oppure "cu non è bonu pi idru, unn'è bonu pi l'autri".
Chiediamo a quegli esperti delle 'accorciatoie' ai danni altrui: quando arriverà il turno dei novantenni e dei centenari che non possono recarsi nei centri di vaccinazione? Lo chiediamo peraltro dal momento che l'iniziativa affidata alle diocesi siciliane è circoscritta sostanzialmente ai settantenni, e sempre che questi possano assumere AstraZenica.
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