StatCounter

giovedì 23 novembre 2023

L'Italia e la demografia

 Brutte previsioni: il calo demografico italiano è destinato a protrarsi: tra 20 anni a fronte di tre anziani ci sarà un ragazzo sotto i 14 anni. 

E le pensioni si pagano con i contributi pagati da chi lavora.

La sfida che oggi
accomuna
tutti i paesi avanzati è
 il rischio di un declino
 demografico dovuto
a bassi livelli di natalità.




L'Italia dei nostri giorni conta meno di 59milioni di abitanti. Nel 2014 erano 61milioni. Ad influire nel calo e' il saldo migratorio (differenza fra chi arriva e chi va via dall'Italia) e il saldo naturale (la differenza tra nati e morti). Quest'ultimo dato è ovviamente condizionato dalla decisione di avere p non avere figli. 

 Perché una popolazione rimanga stabile, il cosiddetto tasso di sostituzione è  di 2,1 figli per ciascuna donna. Ai nostri giorni in Italia siamo a 1,2. E va precisato che dal 1993 il saldo naturale nel nostro paese è costantemente negativo.

  Gli stranieri residenti fra noi sono 5milioni (8,6%) e l'età media della popolazione nel 2002 era di 41,9 anni; nel 2023 è di 47,4. 

  A fronte dell'andamento tendenziale non è difficile cogliere le criticità verso cui corre il Paese:  1) sanitaria: un 65enne ha una speranza di vita di 20 anni e le patologie croniche e le malattie degenerative producono costi nel sistema sanitario 2) l'impatto sul sistema pensionistico  nel 2022 è  stato di 300 miliardi di euro, oltre il 15,5% del Pil.

 Oggi in Italia il numero delle pensioni erogate è quasi uguale al numero delle persone che lavorano (e che quindi pagano i contributi per pagare le pensioni ai pensionati).

  Cosa ci riserva il futuro, sapendo che la popolazione è in forte decremento? sapendo che le proiezioni al 2070  assegnano all'Italia una popolazione di circa 48milioni (dieci in meno di oggi)?

(segue)

Nessun commento:

Posta un commento