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sabato 12 febbraio 2022

Il superbonus. Dalle frodi al tentativo di correggere per evitare ulteriori ruberie

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  Il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi sono finiti in officina di manutenzione delle regole.

   Il settore delle costruzioni -dopo che sono venute a galla furbizie calcolate da alcuni in due miliardi e da altri addirittura in quattro miliardi di euro- è piombato immediatamente in un deciso rallentamento. Il governo è corso ai ripari emanando un decreto antifrodi (decreto Sostegni ter), che ha rafforzato i requisiti esigendo "Visti di conformità e asseverazioni" accompagnati adesso da una sola possibilità di cedibilità del credito. 

  Il tutto sta avvenendo per arginare il fenomeno delle frodi che il Superbonus ha portato con sé e che il premier Mario Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco hanno senza peli sulla lingua definito una truffa «tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto». In questa espressione proferita a reti unificate (viene da dire) c'è l'intenzione di volere se non offendere quanto meno richiamare quella parte politica che ha voluto stendere quel testo.

  Il governo adesso -nelle figure e nei ministeri competenti- sta tentando di introdurre ulteriori correttivi che si sostanzieranno in un nuovo e distinto provvedimenti rispetto ai precedenti.

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Il Punto

   In più puntate ci proponiamo di sviluppare  il quadro su tutti i bonus edilizi, dal Superbonus all’Ecobonus, dal Bonus facciate (rivisto) al Sismabonus, e su quello che potrebbe cambiare a breve. Fare chiarezza -riteniamo- possa risultare utile ai lettori del Blog e a tutti coloro che hanno edifici da recuperare.

 Il 27 gennaio scorso attraverso il decreto Sostegni ter il governo è corso ai ripari ponendo l'ultimo dei «paletti» all’incentivo al 110%, dopo l’asseverazione e il visto di conformità, per evitare altre frodi sui bonus edilizi (che a fine 2021 ascendono a circa 16 miliardi), di cui circa undici miliardi già lavorati.

 Una delle ipotesi per evitare le facili frodi (antiriciclaggio) riguarda la possibilità di dare una sorta di bollino ai crediti fiscali affinché possano essere ceduti. Compito questo assegnabile all’Agenzia delle Entrate. Altra ipotesi su cui lavora il governo è il ripristino della cessione plurima del credito ma solo tra banche e intermediari finanziari aderenti allo stesso gruppo e autorizzati e quindi vigilati dalla Banca d’Italia. 

 L'Ance (associazione dei costruttori) chiede che possa riconoscersi una seconda cessione. Altro problema legato alle frodi è rappresentato dai mancati controlli ai cantieri. Una delle proposte per verificare che i lavori siano effettivamente fatti è quella di inviare i vigili urbani.

  Il governo si prepara inoltre a varare anche un nuovo «prezziario»: una trentina di voci in cui compariranno le voci di riferimento per gli interventi ammessi con i relativi prezzi massimi considerati «congrui» sui «prezzari» delle ristrutturazioni.
 (Segue)

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