Sono iniziati i colloqui fra le delegazioni russa ed ucraina, a Gomel, nei pressi dell'ex centrale nucleare di Cernobyl; lo spettro della guerra nucleare evocata da Putin al momento resta sullo sfondo.
Le quotazioni del rublo stando a quanto riferiscono i media si sono svalutate di oltre il 30% e la Banca centrale russa per salvare la moneta ha alzato i tassi a un livello che in Occidente sarebbe ritenuto da "folli". Non solo: al momento in cui scriviamo questi appunti-riflessioni sul blog risulta impossibile per qualsiasi cittadino russo effettuare l’operazione bancaria che vorrebbe o di cui avesse bisogno, compresa quella di fare piccoli prelievi dal Bancomat.
Tavolo delle trattative russo-ucraino |
I paesi alleati garantirebbero «un’ampia e diversificata capacità di importazione e una dotazione di infrastrutture di stoccaggio in grado di compensare la stagionalità della domanda, nonché eventuali problemi di funzionamento di un gasdotto o di un terminale di rigassificazione». Così sta scritto sulla relazione annuale dell’intelligence al Parlamento.
Eppure fino al momento in cui stiamo per pubblicare il presente testo, leggiamo su una agenzia (AdnKronos) che "Nonostante le ostilità, elevati volumi di gas naturale dalla Russia continuano a essere inviati in Europa attraverso i gasdotti che attraversano l'Ucraina. Lo conferma all'agenzia Interfax la società statale Gazprom, secondo cui oggi dovrebbero essere consegnati in Europa 105,8 milioni di metri cubi di gas". Evidentemente fra il dire ed il fare c'è di mezzo ... il mondo degli affari. Segno che l'Italia ha ancora possibilità di godere del gas russo. ...Meglio così!
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