L'intero pianeta sta vivendo giorni difficili. Ormai non c'è paese che non si dibatta con le difficoltà e con i lutti derivanti dal flagello del terzo millennio: il coronavirus.
Pure la vicina Albania è interessata dall'epidemia, ad appena pochi mesi dal devastante terremoto che ha gravemente danneggiato molte località della costa,eppure quel Paese ha voluto mostrare solidarietà all'amico popolo italiano inviando nelle zone più colpite del Nord 30 fra medici ed infermieri.
Sono toccanti le parole del Premier albanese, Edi Rama, che qui riportiamo:
"È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche Paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri ma forse esattamente perche' noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all'Italia che gli albanesi e l'Albania non abbandonano mai l'amico in difficolta'. Oggi noi siamo tutti italiani e l'italia la deve vincere questa guerra e la vincera' anche per noi, per l'Europa e il mondo intero".
"So che a qualcuno in Albania sembrera' strano che trenta tra medici e infermieri, la nostra piccola armata in tenuta bianca partano verso la linea del fuoco in Italia- ma laggiu' e' oramai casa nostra, da quando l'Italia le nostre sorelle e fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l'Albania bruciava di dolori immensi".
Schierati davanti al premier albanese ci sono gli operatori sanitari in tuta bianca pronti a raggiungere la terra che si trova "al di la' del mare" conclude Rama "che Dio vi benedica" |
"So che 30 infermieri non riverseranno il rapporto di forza tra la forza micidiale del virus invisibile e le forze in tenuta bianca che lo stanno combattendo sulla linea del fuoco dall'altra parte del mare ma questa e' una guerra che nessuno puo' vincere da solo. E voi cari membri coraggiosi state partendo per una guerra che e' anche la nostra",
"Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile e le risorse umane e logistica della nostra terra non sono illimitate ma oggi noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate mentre in Italia, dove si stanno curando in ospedali di guerra anche albanesi feriti dal nemico, hanno un enorme bisogno di aiuto".
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