Vivendo il tempo del "coronavirus" in un piccolo paese di provincia.
(1) Siamo prossimi al 25 marzo, termine fissato per la cessazione (sospensione) dei fondamentali diritti di libera circolazione sul territorio nazionale.
Si tratta di diritti costituzionali !
I costituenti avevano immaginato che in periodi particolari potesse essere sospeso (non abolito) detto d-i-r-i-t-t-o. E di questa particolare possibilità si è avvalso il governo in carica per fronteggiare, nell'interesse dell'intera comunità nazionale, l'epidemia (adesso pantemia) del coronavirus.
Però.
La possibilità di sospendere i diritti costituzionali che la nostra Carta prevede in linea generale ed offre, lo dicono tanti giuristi e non tanto noi del Blog, non va disposta con provvedimenti del Presidente del Consiglio e ancor meno con Ordinanze del Presidente della Regione Sicilia.
Con quanto sopra non intendiamo contestare quando fatto -sul piano pratico- fin qui. Anzi, forse sarebbero serviti provvedimenti ancora più incisivi e restrittivi dal momento che di "incoscienti" pare ne girino tanti.
Però,
ed è questo che intendiamo sottolineare, attivare possibilità restrittive offerte dalla Carta non significa farli disporre ai vertici dell'esecutivo, nazionale e regionale.
Simili iniziative, nell'ordinamento italiano, competono al Parlamento, sia pure nella procedura "decreto-legge" da convertire in legge entro 60 giorni.
(2) Siamo tutti consapevoli che quella data del 25 marzo e quell'altra del 3 aprile saranno, necessariamente prorogate. Serve per il bene del Paese ed è ottima cosa disporlo.
Noi, il Blog, i democratici e sostenitori della Costituzione, auspichiamo (anche se non saremo ascoltati) che simili iniziative non siano delegate ai capi dell'esecutivo che operano con "ordinanze". Siamo cresciuti nella cultura delle leggi e non delle ordinanze.
(3) A Contessa le belle giornate, che permangono sin dall'inizio dell'inverno, sarebbero più che stimolanti a recarsi in campagna a svolgervi i lavori stagionali. Eppure la gente non si avvale, se non in misura minima, della possibilità di potersi recare al lavoro, prevista dai vari provvedimenti fin qui venuti fuori.
Questo è un periodo di riflessioni in ambito familiare e di riflessioni attraverso i social. E' -inoltre- periodo di lettura dei tanti libri che in passato erano stati sfogliati, letti solamente in parte e poi conservati.
(4) E' periodo, per chi è religioso, di riscoprire il grande patrimonio spirituale della Chiesa universale e se vogliamo essere un pochettino amanti della Storia della Chiesa delle origini, di quella orientale (bizantina) di cui -noi a Contessa- potremmo approfittare per i tanti spunti e per i tanti perché della vita che finora (forse) ci sono sfuggiti.
Va apprezzato l'impegno dei due parroci locali che avvalendosi della moderna tecnologia offerta dai social hanno fatto arrivare nelle nostre case più motivi di riflessione, di interrogazione alla coscienza di ciascuno.
(5)Non so se l'iniziativa di traslocare la Biblioteca Comunale dai precedenti locali ai nuovi sia stata ultimata.
Penso che se si potesse fruire dei libri di quella biblioteca ed il Comune consentisse, mediante telefono, di poter richiedere alcuni testi da fare arrivare (al pari dei farmaci) a domicilio di chi intendesse impiegare il tempo in queste settimane alla lettura in casa, sarebbe -a personale giudizio di chi scrive- una ipotesi al servizio della libera o imposta quarantena.
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