Vivendo il tempo del "coronavirus" in un piccolo paese di provincia.
I numeri dei contagiati continuano a crescere in maniera impietosa: anche se a dimensione nazionale gli esperti vi leggono da un paio di giorni segnali (suggeriti dalla scienza statistica) di rallentamento del ritmo.
Sentimenti diversi si registrano di contro in Sicilia dove una significativa accelerazione del numero dei contagiati e dei deceduti è stata purtroppo verificata nelle ultime ventiquattro ore.
A Contessa da un paio di giorni le automobili che circolano (si tratta ovviamente, in un paese prettamente agricolo, di coltivatori e di allevatori che si recano nei campi) lungo i due assi principali di Via Morea e Via Scanderbergh sono diminuite. Lo constatiamo perchè le due strade sono prossime al nostro punto di visibilità e di udibilità. Segno questa diminuzione che la gente è ormai sensibilizzata sulla portata e sulla gravità dell'epidemia.
Epidemia quella che ci attanaglia dalle conseguenze in parecchi casi letale e che nessun residente -per quanto anziano- in passato aveva immaginato potesse capitare o che già fosse capitata.
Sembrava infatti a tanti di noi che le epidemie dalle conseguenze catastrofiche fino a bloccare l'intero pianeta non potessero essere possibili. D'altronde neppure i centenari attualmente residenti a Contessa, seppure nati prima dell'altra epidemia, la cosiddetta Spagnola degli anni 1918-1920, hanno -neppure essi- memoria di quanto essa fu grave qui, localmente, oltre che mondialmente. Allora morirono oltre 50milioni di esseri umani distribuiti su tutte le latitudini.
Il premier Giuseppe Conte pochi minuti fa (18,30 circa) ha riferito mediante la tv le conclusioni della lunga seduta odierna del Consiglio dei Ministri. I provvedimenti finora vigenti, restrittivi delle libertà e dei diritti di ciascuno -ha detto- resteranno in vigore, per intanto, fino a metà aprile. Il premier ha inoltre provato a togliere di mezzo le preoccupazioni di tanti che da settimane hanno temuto per la nostra "democrazia", ossia sulla inammissibile circostanza che finora ci siamo visto cadere sul nostro modo di vivere da cittadini semplici provvedimenti a firma esclusiva del premier che così facendo ha scavalcato i dettati della Costituzione e degli Statuti regionali. Conte ha assicurato che i prossimi provvedimenti -permanendo la crisi da coronavirus- saranno concordati e col Parlamento e con i Presidenti delle regioni.
Domani ci proponiamo di fare una breve disamina sulle ricadute locali, fra le mura di Contessa, dei provvedimenti finora emanati e di quelli che stanno per arrivare dopo la seduta del Consiglio dei Ministri di oggi.
A Contessa da un paio di giorni le automobili che circolano (si tratta ovviamente, in un paese prettamente agricolo, di coltivatori e di allevatori che si recano nei campi) lungo i due assi principali di Via Morea e Via Scanderbergh sono diminuite. Lo constatiamo perchè le due strade sono prossime al nostro punto di visibilità e di udibilità. Segno questa diminuzione che la gente è ormai sensibilizzata sulla portata e sulla gravità dell'epidemia.
Epidemia quella che ci attanaglia dalle conseguenze in parecchi casi letale e che nessun residente -per quanto anziano- in passato aveva immaginato potesse capitare o che già fosse capitata.
Sembrava infatti a tanti di noi che le epidemie dalle conseguenze catastrofiche fino a bloccare l'intero pianeta non potessero essere possibili. D'altronde neppure i centenari attualmente residenti a Contessa, seppure nati prima dell'altra epidemia, la cosiddetta Spagnola degli anni 1918-1920, hanno -neppure essi- memoria di quanto essa fu grave qui, localmente, oltre che mondialmente. Allora morirono oltre 50milioni di esseri umani distribuiti su tutte le latitudini.
Il premier Giuseppe Conte pochi minuti fa (18,30 circa) ha riferito mediante la tv le conclusioni della lunga seduta odierna del Consiglio dei Ministri. I provvedimenti finora vigenti, restrittivi delle libertà e dei diritti di ciascuno -ha detto- resteranno in vigore, per intanto, fino a metà aprile. Il premier ha inoltre provato a togliere di mezzo le preoccupazioni di tanti che da settimane hanno temuto per la nostra "democrazia", ossia sulla inammissibile circostanza che finora ci siamo visto cadere sul nostro modo di vivere da cittadini semplici provvedimenti a firma esclusiva del premier che così facendo ha scavalcato i dettati della Costituzione e degli Statuti regionali. Conte ha assicurato che i prossimi provvedimenti -permanendo la crisi da coronavirus- saranno concordati e col Parlamento e con i Presidenti delle regioni.
Domani ci proponiamo di fare una breve disamina sulle ricadute locali, fra le mura di Contessa, dei provvedimenti finora emanati e di quelli che stanno per arrivare dopo la seduta del Consiglio dei Ministri di oggi.
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