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mercoledì 11 marzo 2020

Sicilia e misure di precauzione. Il Presidente della Regione sostiene che si è pronti ad affrontare potenziali rischi

Il governatore della Sicilia Nello Musumeci in una intervista televisiva ha dichiarato:


«In Sicilia l’epidemia non ha raggiunto particolari dimensioni, adottiamo misure di prevenzione e c'è un grande senso di responsabilità da parte dei cittadini, la comuntà siciliana ha compreso». 
«Ventimila persone sono rientrate in Sicilia negli ultimi 4 giorni e quasi tutte si sono registrate come abbiamo chiesto di fare, quelli della zona rossa stanno osservando la quarantena, come del resto sto facendo io. Prevale la convinzione che se oggi facciamo qualche sacrificio possiamo goderne in libertà e normalità».

Stiamo «predisponendo nuovi posti letto, ne abbiamo pronti 200 per la Rianimazione» e ha annunciato che «domani si riunirà la giunta per chiedere alle cliniche di dare il loro apporto, alle università di immettere in servizio gli specializzandi». 
In più  «ho parlato con l’autorità portuale di Palermo che mi conferma che c'è un’armatore disposto a mettere una nave crociera a disposizione per un centinaio di posti letto» per farla diventare una nave ospedale didicata ai malati di Covid-19. 
Siamo pronti per ogni evenienza. Fino a questo momento non abbiamo nessun decesso e quindi continuiamo a sperare».
«La Sicilia - sottolinea Musumeci - sostiene le misure varate dal governo e si unisce alla richiesta di consentire a ogni Regione, in un quadro di condivisione con le istituzioni nazionali, di adottare iniziative ulteriori, purchè non in contrasto». 
«E' il giusto compromesso - aggiunge - per venire incontro a richieste legittime, come quelle della Lombardia, che nel sentimento di coesione nazionale non possono essere lasciate inascoltate. Per noi si tratta, ove condiviso, dell’opportunità di adottare una linea ancora più ferma, resa indispensabile dal numero enorme di cittadini che hanno lasciato regioni del Nord». 
«Nessuno vuole fare una corsa al primo della classe - conclude - , ma tutti abbiamo il diritto e il dovere di proteggere le nostre popolazioni e dare il giusto tempo al sistema sanitario per prepararsi a una eventuale gestione emergenziale».

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