Più passano i giorni, più pesanti sono i bollettini riportati dai media circa il procedere del coronavirus non solamente in Italia, e più il silenzio cala ed invade pure Contessa Entellina.
La giornata (13 marzo 2020) si presenta splendida e lo sguardo dai terrazzi delle case arriva lontano.
Il sole illumina ogni cosa, tuttavia il silenzio emerge su tutto, è profondo, troppo per noi che pure siamo abituati alla quasi assenza umana in un abitato capiente dal post-terremoto del 1968 di circa 8mila individui e che oggi sembra più disabitato che mai.
Quei bollettini della Protezione Civile che giornalmente alle 18,oo sfornano dati sul dilagare del coronavirus diffondono angoscia pure nei piccoli centri agricoli che finora sono appena sfiorati da singoli, e speriamo circoscritti, episodi di quarantene obbligate e/o positività al virus.
Ogni mattina abbiamo ascoltato i rombi dei motori di trattori, motozappe ed altro, degli agricoltori che si recano in campagna. Questa mattina, con la bellissima giornata, no oppure sporadici transiti. La gente è chiusa in casa, segue quasi ventiquattrore su ventiquattro i programmi tv. Il virus si diffonde in Francia, in Germania e Contessa Entellina, paese di genitori e parenti di emigrati, segue non solamente quanto avviene a Palermo, Lombardia ed Emilia, ma anche quanto accade in Germania, Francia, Svizzera.
Ieri, fino a ieri, a Sambuca c'erano dei contessioti che facevano provvista nei supermercati. Pare che proprio in questi giorni lì, nel paese agrigentino, di supermercati ne abbiano aperto ancora uno, proprio quando a Contessa E. un punto vendita è stato recentemente chiuso.
Tornando ai programmi televisivi, apprendiamo che è in corso un terremoto finanziario, una speculazione, sulla ovvia circostanza che il nostro Paese, l'Italia, non riuscirà a mantenere i parametri di Maastricht. Prevedibile! dal momento che da decenni tutti i governi, di centro-destra o centro-sinistra, hanno accresciuto il debito pubblico fino a livelli di ingovernabilità. Prevedibile! in quanto nei momenti di crisi, come quelli attuali, i legami di solidarietà fra aderenti all'Unione si rallentano perchè, ciascun paese ha da provvedere alle proprie necessità e guarda agli spreconi del passato (Italia, Grecia, etc.) come delle cicale incoscienti.
Speriamo che si riesca a superare anche quest'altra avversità finanziaria. Senza risorse non sarà facile superare la crisi dell'epidemia, infatti.
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