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lunedì 9 marzo 2020

Motivi per riiflettere. Noi gente del XXI secolo


Fatti e detti vari


Mauro del Bue, direttore di Avanti !
Il coronavirus che in Italia si avvia a superare gli 8mila casi, otto volte superiori a quelli di Francia e Germania, di poco superiore anche a quelli della Corea del sud, non é una semplice influenza e non é neppure un’epidemia come un’altra. 
Ancora nessuno ha saputo chiarire le ragioni che pongono l’Italia al secondo posto tra tutti i paesi del mondo alle prese col virus, se questo dipenda dai contatti più frequenti di un tessuto composto al 95% da piccole e medie imprese col mondo cinese o se dipenda da errori compiuti nella prevenzione e nell’immediata diagnosi della malattia. Ma non c’é dubbio che qualcosa non abbia funzionato se siamo a questo punto.
Tra le tante tabelle pubblicate, occorre prendere atto delle percentuali di letalità del virus. 
Ad oggi in Italia il coronavirus ha mietuto circa il 3,5% di vittime rispetto al totale degli infettati riconosciuti. Mediamente la letalità di un’influenza si colloca tra 0,1 e lo 0,5 per cento. La spagnola che invase l’Europa proprio alla fine del primo conflitto bellico ebbe una mortalità del 2,5%. E’ ovvio che quest’ultima pandemia finì per interessare decine di milioni di individui ed é augurabile che il coronavirus si arresti molto prima. Quello che si può fare oggi é affidarsi al senso di responsabilità degli italiani. 
Non si sprecano gli inviti a stare in casa, ad evitare assembramenti e viaggi inutili. Ma tutto é molto complicato, e torno all’inizio, per il carattere degli italiani, come quello di quei due anziani di Codogno che, forzando i controlli, sono finiti in Trentino a sciare o di quelle decine di migliaia di italiani, che un tempo avevano raggiunto il Nord provenienti dal Sud pet lavorare e che nei giorni scorsi hanno fatto il viaggio all’incontrario pensando di fuggire dai bombardamenti e di trovare un porto sicuro e che invece hanno esportato il virus nelle loro città d’origine assolutamente incapaci di farvi fronte. 
Che Dio ce la mandi buona anche se non sempre ce lo meritiamo.

Salvatore Merlo, giornalista
Sono le 3 del mattino. Sotto la mia finestra una decina di adolescenti fuma e canta. Le scuole sono chiuse. I ragazzi pensano di essere in vacanza e invulnerabili. Sono ragazzi. Ma i genitori che non li tengono a casa cosa sono?

Claudio Fava, deputato regionale
“La politica, anche quella siciliana, sia all’altezza della sfida. Con le dovute cautele e precauzioni non si deve fermare l’attività legislativa del parlamento regionale. Occorre dare un segnale di maturità: in un momento in cui si chiede, giustamente, di mantenere operativi i servizi amministrativi essenziali, non possono essere i deputati regionali a disertare dai loro compiti. L’Ars si assuma le proprie responsabilità, anche per non lasciare solo il governo regionale nell’affrontare i giorni difficili che abbiamo davanti”.

Beppe Sala, Sindaco di Milano
"Aiutiamoci". 
"Evitare la socialità e restare a casa" con un riferimento particolare ai giovani. "La tecnologia può dare una mano: chiedete alle vostre aziende di lavorare in 'smart working'" . Il Comune di Milano garantisce comunque ai cittadini i servizi urgenti, ma bisogna prenotarli in anticipo. 
L'area C rimane chiusa per evitare gli spostamenti delle persone, aperta solo per medici, infermieri e personale che è in giro a occuparsi della nostra salute. 
"Cambiamo i nostri stili di vita, perché la salute è la cosa più importante"

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