Storia italiana in sintesi
1862
=== In agosto, il capo del governo Urbano Rattazzi (subentrato al dimissionario Ricasoli) è costretto (per evitare complicazioni diplomatiche con la Francia) a far intervenire le truppe regolari dell'Esercito contro i volontari garibaldini che dalla Calabria si preparavano ad una spedizione per la presa della Roma papalina. Lo scontro avviene in Aspromonte e vi rimane ferito lo stesso Garibaldi. Il primo dicembre Rattazzi si dimette e viene sostituito da Luigi Carlo Farini.
E subito insorgono
problemi finanziari
Lo Stato italiano era sorto, ufficialmente il 17 marzo 1861, ma già l'anno successivo cominciarono a sorgere seri problemi economico-finanziari. La sola Amministrazione finanziaria unitaria si ritrovò a dover assorbire l'eredità di ben sette precedenti organizzazioni e assetti differenti l'uno dall'altro. Come se fossimo ai nostri giorni, il primo serio problema più che organizzativo prettamente finanziario: il debito complessivo si rivelò anomalo e già pesante (111,5milioni di lire, dfi cui il 57% di origine esclusivamente sabauda). Nella fase iniziale fu applicato il sistema fiscale piemontese a tutta la penisola senza riuscire comunque a fronteggiare il fabbisogno finanziario. Quintino Sella, ministro delle Finanze, elaborò quello che sarà il suo primo piano di risanamento del bilancio concedendo a privatio la costruzione e gestione della rete ferroviaria; dispose la vendita di gran parte dei beni demaniali di origine ecclesiastica, in pratica quelli espropriati ai monasteri, quale ad esempio fu Santa Maria del Bosco. Su quest'ultima situazione avremo modo di dedicare sufficiente spazio sul Blog. In appresso.
Quintino Sella, nonostante l'ingegnosità, con le sue iniziative, non riuscì a riequilibrare il bilancio al punto che nel 1866, quando scoppia la terza guerra d'indipendenza il quadro finanziario sembrò andare fuori controllo. Anno dopo anno le entrate riuscivano a coprire appena i 3/4 delle uscite. Il disavanzo veniva coperto con prestiti raccolti in grandissima parte sulle piazze finanziarie estere.
Pare, scrivendo di allora, di stare riferendo i giravolte dei nostri giorni da parte del ministro Gualtieri il quale -ormai- sconosce il livello di indebitamento del suo e nostro paese.
(segue)
1949
La Ricostruzione
--Il 28 Febbraio viene varato il piano "INA-Casa";
--Il 4 Aprile l'Italia, paese sconfitto nella recente guerra dagli alleati, entra a far parte del Patto Atlantico.
--Il 15 Novembre prende avvio la Riforma Agraria.
L'Alleanza Atlantica
Il trattato costitutivo risaliva all'anno precedente ed era stato convenuto fra paesi vincitori del secondo conflitto mondiale: Stati Uniti d'America, Canadà, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo a cui, nel 1949, si aggiunse la Norvegia.
A testo elaborato e definito fu esteso l'invito ad aderire a Danimarca, Islanda, Portogallo e Italia. Le intenzioni avevano una proiezione ventennale e la collaborazione a mantenere una organizzazione militare integrata. A capo fu immaginato un Consiglio atlantico composto dai ministri degli esteri, successivamente esteso ai ministri della difesa e delle finanze. L'organo esecutivo fu individuato in un Segretario Generale dell'alleanza a cui rispondeva un comando supremo collegato ai comandi regionali.
Col trascorrere degli anni la Nato ha ammesso a partecipare numerosi altri paesi e oggi vi aderiscono 26 paesi.
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