22 Ottobre 1398
Nicola (o Nicolò) Peralta d’Aragona muore a Sciacca il 22 Ottobre 1398. Era stato Marchese e Conte di vasti territori della Sicilia Occidentale: Marchese di Mazara, conte di Alcamo, Burgio, Calatafimi, Calatamauro, Caltabellotta, Chiusa, Sambuca e Sclafani, nonché Signore di Aliminusa e Bivona.
Eleonora d'Aragona era madre di Nicolò Peralta. Grazie al prestigio e autorevolezza di Eleonora, Nicolò ottenne indietro i feudi che gli erano stati confiscati. |
Figlio di Guglielmone (Guglielmo) e di Eleonora d'Aragona nelle vicende molto movimentate sul piano politico della Sicilia di allora mantenne attegiamenti piuttosto ambigui: in una prima fase si schierò con la Regina Maria, moglie di Re Martino di Spagna, ma quando questa intaccò il ruolo dei baroni non esitò a schierarsi con i Chiaramonte. Fu sconfitto nella battaglia di Monfarda ed ebbe confiscatti tutti beni baronali. Nel 1397 ottenne il perdono regio per sé, la sua corte, i familiari e il defunto padre. Divenne conestabile e maestro giustiziere (1397) e gli vennero confermate le contee di Caltabellotta, Sclafani e Calatafimi con l’eccezione del marchesato di Mazara. Ricevette anche l’investitura della capitania e della castellania di Sciacca e il mero e misto imperio e la gladii potestas su tutti i territori a lui soggetti (1397). Ottenne, inoltre, la concessione di Bivona in risarcimento della dote della moglie (1397). Morì a Sciacca nell’ottobre del 1398; pochi giorni prima, il 16 ottobre, aveva redatto un testamento in cui aveva designato la madre Eleonora balia e tutrice delle figlie, Giovanna, Margherita e Costanza, avute dal matrimonio con Isabella.
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