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domenica 18 ottobre 2020

Accadde oggi: 19 Ottobre, in Sicilia

    19 Ottobre 1634

Nei domini dei Cardona, poi Gioeni e poi ancora dei Colonna, e non solamente nei loro, erano previste gravi sanzioni per chi non saldava i debiti con la Signoria e soprattutto con le casse regie. Per i giurati (gli amministratori in loco) che non inoltravano il denaro raccolto con le tande regie o con le collette era previsto il carcere. Per gli stessi residenti che non adempivano ai debiti dovuti all'Università (=il Comune) era previsto il carcere per debiti, anche se in questi casi era più facile trovare rimedi con una tempestiva raccolta nel parentato.

Si trattava davvero di un sistema odioso che perdurò fino alla fine del sistema feudale e che fu applicato anche per semplici e non prolungati ritardi. E' interessante rilevare che per i ritardi dovuti agli amministratori comunali (=i giurati) nel versamento del denaro alle casse regie  toccava al "giurato"(=amministratore dell'Università) più giovane di costituirsi in carcere. In quei periodi riscuotere denaro per le casse pubbliche era davvero difficile in quanto di denaro nelle realtà feudali, tale era Contessa, non ne circolava affatto; non era improbabile quindi che uno dei giurati si trovasse frequentemente in carcere.

La carcerazione poteva capitare oltre che ai giurati anche ai gabellotti della tassa sul macino ogni volta che ritardavano e/o saltavano le scadenze. Per essi era però prevista la chiusura a casa con la chiave affidata alle guardie fino a quando parenti o amici non avessero raccolto la somma dovuta. Così funzionò la finanza pubblica fino a tutto il XVIII secolo, quando tutto cambiò sotto il governo del vicerè Caracciolo, nel periodo della Rivoluzione Francese.

La superiore rievocazione storica è dovuta ad una ordinanza del Regio Percettore dell'ottobre 1634 relativa al comune di Noto.

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