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lunedì 26 ottobre 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

 Fatti e detti vari

Coronavirus e conseguenze:

La vita, non solo per i giovani, è soprattutto vivere; sono vita i rapporti umani, la passione, i sogni. In questa fase storica sembra tutto azzerato e la politica, la chiesa, la scuola non possono fare finta che non contino nulla perchè c’è di peggio.

 Antonio Polito, giornalista

Adesso no. Ma quando tutto questo finirà sono convinto che gli italiani faranno un 1994 e cambieranno completamente classe dirigente.

Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione Gimbe

coronavirus: per un paio di settimane non dovrebbero arrivare altri Dpcm con nuove restrizioni. Ma le curve continueranno a salire.

Tomaso Montanari, storico dell'arte

Chiudiamo i teatri per non aver chiuso le discoteche, chiudiamo le scuole per non aver cambiato il trasporto pubblico , chiudiamo i cinema per non aver aperto nuove terapie intensive. Il virus che colpisce la cultura è la cattiva politica di governo e regioni.

Pierpaolo Sileri, Viceministro della salute

“Il 25 marzo 2023, quando sarà finito tutto questo, mi troverà al San Raffaele di Milano, dove ho vinto un concorso del 2016”

Claudio Cerasa, giornalista

Serve più tracciamento, non meno tracciamento. Servono più tamponi, non meno tamponi (la Germania ne fa 1,2 milioni da mesi). Governare la pandemia limitando i tamponi ai positivi sintomatici è come voler fare una dieta truccando la bilancia. No grazie.

Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia attraverso ADN KRONOS

"Le Regioni vogliono scaricare la responsabilità di questo disastro e chiedono al governo di certificare la loro assoluzione. Non ho mai visto un simile concentrato di demagogia e populismo”.

“Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata. Sono irresponsabili. La vera lotta contro il virus è una lotta contro chi lo trasmette. Dopo decine di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali, rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema”.

"Le Regioni non sono state in grado di predisporre la macchina necessaria per fare i tamponi a tutti gli asintomatici. Servono logistica, risorse, capacità di tracciare le persone. Oggi siamo in questa situazione perché da maggio a settembre nessuno ha saputo mettere in piedi un piano come quello della Cina. Come si fa a non capire che il tampone è uno strumento di agibilità sociale? Loro vogliono il sigillo del governo per mascherare il loro fallimento. Bisogna spezzare subito la catena dei contagi. Servono diagnosi con i test molecolari, integrazione con strumenti informatici per il tracciamento e logistica per consentire alle persone di accedere ai test. Se ho il dubbio di essere positivo devo poter fare il tampone subito e, con me, tutti coloro con cui sono venuto in contatto negli ultimi 5 giorni”.

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