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giovedì 29 ottobre 2020

Umanità e Modernità. Cosa succede nei Balcani (6)

Balcani ed Ottomani

cultura greco-romana salvaguardata 

Particolare di un affresco
di Agia Roussanou
antico monastero della
regione greca della Tessaglia.
Proseguiamo nell'esplorare il testo di Nikolaï Todorov e nel rilevare che se i dominatori politici dei Balcani erano turchi, -in linea generale- tutti i popoli balcanici continuarono egualmente a gloriarsi della loro storia passata. I greci in particolare continuarono a chiamarsi  Romeioi, o Romani, come accadeva nel periodo bizantino quando Costantinopoli era la capitale dell'Impero Romano d'Oriente, anche se  gradualmente e soptrattutto nel corso del XVIII secolo fra gli studiosi e gli intellettuali si affermò forte la consapevolezza che essi erano discendenti degli antichi greci, il popolo della civilizzazione occidentale. 

La classe dirigente e quella più istruita del paese -nel Settecento- cominciò a fare largo uso della lingua francese. Si trattava di coloro che, precedentemente, sulle pagine del blog abbiamo definito i "Fanarioti", i ricchi greci inseriti nelle attività commerciali e che risiedevano nel quartiere prossimo al Patriarcato di Costantinopoli. Tanti di essi lavoravano da interpreti e persino da responsabili di vari rami dell'amministrazione della "Sublime Porta", la sede del Sultanato ottomano. 

Fu proprio attraverso il ruolo e l'influenza assunta dalla classe dirigente greca nella Capitale ottomana che l'Illuminismo prese piede nella cultura greca. Nel contesto socio-culturale dei Fanarioti spicca la figura dell'insigne filosofo E. Voulgaris (1716-12806) a Ianina, città a sud dell'Albania, oggi Grecia, che insegnò inoltre filosofia moderna all'Accademia Atonita e all'Accademia patriarcale prima di essere invitato in Russia da Caterina II che lo nominò Arcivescovo di Cherson (città ucraina). Questi tradusse in greco la gran parte delle opere illuministe francersi  e quelle di John Locke e Voltaire in particolare. Figure notevoli dal punto di vista culturale furono anche Nikiphoros Theotokis (1731-1800) che nei suoi Elementi di fisica (Lipsia 1768) presentò la teoria di Newton in stampa  e Iosipos Moissiodax (1730-1800)  che puntò al rinnovamento intellettuale e critico della vita sociale e politica.

In prosieguo vedremo come nel resto della penisola balcanica fu vissuto il dominio ottomano.

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