Non vi è dubbio che tutto comincia dalla scuola e poi prosegue per le strade fino a raggiungere le case e le famiglie.
Nel Paese si coglie la crescente avversione nei confronti delle persone straniere, che -appunto- si manifesta in diversi modi in relazine agli ambienti e alla formazine culturale di ciascuno. C'è chi camuffa perchè bisogna porre in primo piano l'ordine pubblico, chi perchè "prima vengono gli italiani", chi perchè i "buonisti" speculano con le cooperative bianche e rosse dell'ospitalità, chi perchè finalmente abbiamo il governo degli "onesti" che piglia ordini dal Capiitano (salvo dover capire cosa intendono per onestà). Tutti, all'80%, gli italiani condividono la linea inumana e razzista del governo in carica.
Quest'80% di gente ci tiene comunque a dire e a far sapere che essa tutto è tranne che razzista.
Questa precisazione è in bocca a tutti gli "ipocriti" dello stivale.
ll linguaggio dei media e la strategia di certi programmi televisivi invece di aiutare ad analizzare il problema (cosi sembra) gettano benzina sul fuoco, alimentando il pregiudizio, il rifiuto, i provvedimenti restrittivi, le espulsioni, "il prima gli italani!".
Una precisazione.
Gli italiani, in verità non sono razzisti con i migranti in quanto tali -lo dice don Ciotti- ma lo sono con i migranti poveri. Aggiunge, don Ciotti, "non abbiamo infatti mai visto dimostrazioni per scacciare, per sbraitare contro gli svizzeri, gli svedesi o gli statunitensi che vivono in Italia". Per questo tipo di migranti non esiste avversione e non vale il "prima gli italiani". Gli italiani del terzo millennio, possiamo quindi condividerlo, non sono razzisti, sono semplicemente contro i poveri, i miseri del mondo.
Duemila anni di Cristianesimo vengono quindi mandati in fumo con i rosari e i santini di Salvini !
L'odio per il diverso, per il povero, sta dilagando come una piaga nella nostra società, e si basa purtroppo su idee sbagliate che da sempre i politici dell'estrema destra hanno sfruttato.
Pochi riflettono! Pochi conoscono la Storia.
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