"Il
comportamento di Carola Rackete, che approvo, è stato quello di una persona che
ha piena consapevolezza del gravoso onere che incombe sul comandante di una
nave soccorritrice di completare l'operazione di soccorso attraverso lo sbarco
delle persone. Non è liberato dai propri obblighi finché non porta a terra le
persone, lo dicono le convenzioni internazionali che sono imperativi giuridici
ed entrano nell'ordinamento a un livello superiore rispetto alle leggi
ordinarie. Ecco perché non c'è violazione di legge, tuttavia scriminate dalla
sussistenza dello stato di necessità: a bordo c'è una emergenza, persone
salvate dall'acqua che la nave deve portare in salvo".
Per De Falco il comportamento del comandante Rackete, arrestata dopo aver forzato l'alt della Guardia di Finanza ed esser attraccata al porto di Lampedusa speronando una motovedetta delle Fiamme Gialle va letto in questi termini: "E' stato fatto un paragone con il posto di blocco - continua De Falco - è una sciocchezza perché il paragone corretto va fatto con l'ambulanza o con una macchina privata che debba portare un ferito in ospedale e, mostrando il fazzoletto bianco o suonando il clacson, deve ottenere la priorità sul traffico".
"Fatti gli accertamenti da parte della Procura, dovrà tenersi conto del fatto che non ci sono gli estremi giuridici per tenere in stato di fermo la comandante Carola Rackete. Dovrà essere liberata per civiltà giuridica e umana", ha aggiunto.
"La motovedetta della Finanza non è una nave da guerra".
"L'arresto di Carola Rackete è stato fatto per non essersi fermata all'alt impartito da una nave da guerra ma la nave da guerra è altra cosa, è una nave militare che mostra i segni della nave militare e che è comandata da un ufficiale di Marina, cosa che non è il personale della Guardia di Finanza. Non ci sono gli estremi. La Sea Watch è un'ambulanza, non è tenuta a fermarsi, è un natante con a bordo un'emergenza. La nave militare avrebbe dovuto anzi scortarla a terra".
"La motovedetta della Finanza non è una nave da guerra".
"L'arresto di Carola Rackete è stato fatto per non essersi fermata all'alt impartito da una nave da guerra ma la nave da guerra è altra cosa, è una nave militare che mostra i segni della nave militare e che è comandata da un ufficiale di Marina, cosa che non è il personale della Guardia di Finanza. Non ci sono gli estremi. La Sea Watch è un'ambulanza, non è tenuta a fermarsi, è un natante con a bordo un'emergenza. La nave militare avrebbe dovuto anzi scortarla a terra".
E ha continuato: "Sea Watch non avrebbe potuto andare in altri porti, il più vicino è Lampedusa e non aveva alcun titolo a chiedere ad altri, sebbene lo abbia fatto. Ha atteso tutto quello che poteva attendere - continua De Falco - finché non sono arrivati allo stremo; a quel punto il comandante ha detto basta ed è entrata per senso di responsabilità. E' perverso un ordinamento che metta un uomo, o una donna in questo caso, di fronte a un dramma di questo tipo. Quella nave aveva un'emergenza e aspettava da troppo".
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