La Commissione Europea (quel Moscovici e quel Dombrovskis tanto ostici a Salvini e Di Maio) ha il compito istituzionale, il dovere, di individuare possibili violazioni del diritto dell’UE sulla base di indagini o di denunce da parte di cittadini, di imprese e/o di altri paesi aderenti all'Unione.
Se l'Italia non comunica le misure che recepiscono le disposizioni delle direttive o non rettifica qualunque presunta violazione del diritto dell’UE, la Commissione avvia una procedura formale di infrazione. Questa si articola in più tappe stabilite nei trattati liberamente accettati da ciascun paese; ciascuna tappa si conclude con una decisione formale.
E' quanto è stato avviato nei confronti dell'Italia. Il buon senso suggerisce -se violazioni ci sono state- di allinearci ai Trattati (che -lo ribadiamo- il nostro Paese ha liberamente sottoscritti nel tempo).
La procedura avviata nei confronti dell'Italia è attualmente ai primi passi e se il Governo è in buona fede ha ancora modo di evitare le sanzioni pesantissime che incombono all'orizonte.
Allo stato attuale i passi mossi dalla Commissione
Eurpea sono i seguenti 1 e 2:
- la Commissione ha inviato una lettera di
costituzione in mora con cui ha richiesto informazioni sullo sforamento
degli indici sul debito ed altri ancora, Il Ministero dell'Economia ha
inviato una risposta entro il termine prescritto.
- la Commissione ha con parere motivato richiesto
il riallineamento ai pararametri prescritti. La Commissione ha chiesto
inoltre di comunicare le misure adottate entro un termine preciso: con la
manovra d'autunno.
- Se l'Italia dovesse continuare a non conformarsi
alla legislazione condivisa dai 28 paesi dell'Unione o dovesse inventare
escamotage contrari al diritto comunitario (leggasi: inventare monete
parallele all'euro: minibot), la Commissione potrà decidere il
deferimento alla Corte di giustizia. Finora nessun Paese è stato mai
sottoposto alla Corte.
La procedura proseguirebbe con gravissime conseguenze (su cui preferiamo non intrattenerci) se l'Italia dovesse ritenere che l'ordinamento giuridico comunitario possa non essere rispettato.
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