=. =. =Ernesto Galli della Loggia, giornalista: Oltre la finanziaria, oltre Landini e il «campo largo» abbiamo anche altri problemi, e forse persino più importanti, anche se ce ne occupiamo poco o nulla. Ad esempio che l’Italia è un Paese ignorante. Siamo infatti tra gli ultimi in Europa come numero di diplomati di scuola superiore, al penultimo posto per numero di laureati (il 42 per cento degli iscritti all’Università abbandona dopo il primo anno) e con forti squilibri tra Nord e Sud (nel Mezzogiorno solo un giovane su cinque è laureato). Ma non si tratta solo del puro possesso di un pezzo di carta: dall’inizio del nuovo secolo è la qualità complessiva dell’istruzione, anche primaria, che è letteralmente collassata. Altrimenti non ci troveremmo davanti i dati drammatici che ci offre il Censis, secondo il quale sono sempre di più gli italiani che non capiscono un testo scritto e non sanno esporre ciò che vorrebbero dire: praticamente un popolo di semianalfabeti, incapaci di comprendere il contenuto di un qualunque avviso pubblico o di raccontare la trama di un film.
L’articolo 53 della nostra costituzione stabilisce che tutti sono tenuti a contribuire alle spese pubbliche in base alla propria capacità economica e che il sistema tributario deve essere progressivo.
=. =. =Paolo Fallai, giornalista: …. chi ha un reddito maggiore paga (dovrebbe pagare) una percentuale di tasse più elevata. Proviamo a vedere cosa succede nella realtà: il 43% degli italiani non versa neanche un euro di Irpef, che sarebbe la tassa sulle persone fisiche, perché non ha redditi o comunque non li dichiara. I dati dell’osservatorio sulle dichiarazioni Irpef 2024 sono stati presentati alla Camera a fine settembre. Il 54% della popolazione ha redditi mediani inferiori a 10 mila euro lordi l’anno. L’esodo è diventato ancora più massiccio con l’introduzione della flat tax. Si stima che circa due milioni di contribuenti, il 50% delle partite Iva, sia escluso dall’Imposta sulle persone fisiche, restando sotto i tetti che consentono di versare solo il 15%.
… Chi paga le tasse (tutte) sono evidentemente i lavoratori dipendenti, cui vengono tolte alla fonte e quindi quei soldi non li vedono proprio. Naturalmente della sanità (medici, ospedali, farmaci), della scuola (insegnanti, edifici), della sicurezza (forze dell’ordine) usufruiscono tutti, quelli in regola con le tasse e i «furbi» che aspettano il condono o possono risiedere a Montecarlo.
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