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lunedì 3 novembre 2025

Aspetti della Sicilia che spesso ai siciliani sfuggono (2)

 Vittorio, un contessioto, riportera’ impressioni, commenti e riflessioni che puntano a riconoscere alla Sicilia un qualsivoglia primato o nell’arte o nella natura o nel clima e persino nella cucina. Si tratterà di brani enunciati da personaggi che hanno ammirato la Sicilia come un incantevole, profondo e coinvolgente luogo dell’anima

La Sicilia ha sempre ispirato ai figli e ai suoi più famosi visitatori versi e parole che ne esaltano il fascino e la bellezza.

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La Sicilia come metafora
In questa intervista, Sciascia
descrive la Sicilia come un
luogo che ha un "bisogno
del sogno, dell'evasione
dalla sfera del reale
", ma
allo stesso tempo un'isola
in cui mancano le idee e
la progettualità’.












Leonardo Sciascia. E’ considerato una delle più grandi figure letterarie del Novecento italiano ed europeo. All'ansia di conoscere le contraddizioni della sua terra, la Sicilia,  e dell'umanità, unì un senso di giustizia pessimistico e sempre deluso, senza mai  rinunciare all'uso della ragione umana di matrice illuministaLa sua visione della Sicilia, descritta nel suo famoso romanzo "Il giorno della civetta", è ambivalente: da un lato ne riconosce l'intrinseca bellezza, dall'altro ne osserva con acuta lucidità le zone d'ombra, in particolare il rapporto con la mafia e la difficoltà del cambiamento. 

Alla domanda “come si può essere siciliani”, Sciascia collega una lingua parlata priva del tempo futuro:

La paura del domani e l’insicurezza qui da noi sono tali che si ignora la forma futura dei verbi. Non si dice mai “Domani andrò in campagna”, ma “dumani, vajiu in campagna”, domani vado in campagna. Si parla del futuro al presente. Così, quando mi si interroga sull’originario pessimismo dei siciliani, mi viene voglia di rispondere: “come volete non essere pessimisti in un paese dove il verbo al futuro non esiste?”.

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