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| Mons. Raffaele De Angelis, eletto eparca il 30 agosto 2025 e consacrato vescovo l'8 novembre 2025. L'accoglienza formale a Piana degli Albanesi è prevista oggi, 16 novembre 2025. La Cattedrale di Piana degli Albanesi |
Oggi 16 Novembre Mons. De Angelis farà il suo ingresso ufficiale da Eparca a Piana degli Albanesi. È stato sacerdote del clero dell'Eparchia di Lungro, nato a Castrovillari nel 1979, ed è stato consacrato vescovo a Lungro nel novembre 2025, pochi giorni fa’. Ha studiato filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, ottenendo il Dottorato in Teologia Morale.
Allo stato attuale Egli è il vescovo più giovane in Italia e celebrerà la sua prima Liturgia -da Eparca- nella Cattedrale di San Demetrio, a Piana degli Albanesi, alla presenza di delegazioni che arriveranno dalle parrocchie di Mezzojuso, Palazzo Adriano, Santa Cristina, Contessa Entellina e dalla Parrocchia palermitana della Chiesa della Martorana.
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Quale è il ruolo di un Eparca nella Chiesa di tradizione bizantina? I testi gli assegnano un triplice ministero all’interno della chiesa: liturgico, didattico, pastorale.
1) nella vita religiosa comunitaria, l’Eparca è il solo che ha il potere di costituire l’assemblea dei fedeli come comunità eucaristica.
2) funzione di un Eparca (Vescovo) è di insegnamento fondato sul “carisma certo di verità“. L’Eparca e i suoi rappresentanti sul territorio rispondono davanti a Dio della fede del popolo che insiste sul territorio di sua giurisdizione.
3) l’Eparca è assimilato ad un pastore della sua chiesa. Il suo ministero non può essere esercitato se non in seno alla comunità. Una frase ci e’ stata suggerita per cogliere il senso del ruolo episcopale: il ministero del vescovo (e dei presbiteri che a lui fanno riferimento) non può essere esercitato se non in seno alla comunità: il Vescovo è nella chiesa e la chiesa nel vescovo.
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Trasmissione della fede attraverso la tradizione bizantina
(secondo l’art. 699 delle conclusioni del Sinodo Intereparchiale 2010)
Art. 699. La tradizione bizantina
La tradizione bizantina è un particolare modo di vivere l’unica fede cristiana che sin dal Medioevo e’ stato trasmesso dalla Grande Chiesa di Costantinopoli ai nostri antenati e da loro ai nostri genitori, fino a noi e alle nuove generazioni.
La tradizione bizantina, nel contesto italiano, si distingue perché tale contesto storico-culturale ecclesiale è latino. Si è circondati dalla tradizione occidentale, la quale trasmette la fede cristiana ai suoi fedeli secondo la propria cultura.
La distinzione tra le tradizioni parte dal presupposto che la fede cristiana è così ricca che può essere incarnata in culture diverse, che le conferiscono ciascuna una sua propria fisionomia, senza che nessuno pretenda di abbracciare tutte le possibilità dell’unico mistero di Cristo, giacché l’una ne incarna di più certi aspetti, l’altra altri. San Nilo di Grottaferrata non è San Francesco d’Assisi; pur essendo entrambi grandissimi santi, sono vissuti in tempi e in ambienti di diversa tradizione cristiana, ricevendo da quel contesto la cultura cristiana. Importante è essere consapevoli delle diversità delle tradizioni e sapere con chiarezza in che cosa la nostra tradizione bizantina si distingue da quella latina.

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