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lunedì 10 novembre 2025

Il progresso può farci paura?

A proposito di intelligenza artificiale


Per il Dalai Lama siamo solo
visitatori su questo pianeta.
Staremo qui per cent’anni
al massimo. Durante questo
periodo dobbiamo cercare
di fare qualcosa di buono,
qualcosa di utile con le
nostre vite. Se si
contribuisce alla felicità 
di altre persone, si trova
il vero senso della 
vita.







In più ambienti della società del terzo millennio spuntano intellettuali, personaggi di rare capacità che cominciano a sollevare obiezioni sul percorso intrapreso dall’umanita’ nell’attribuire troppa fiducia a quella che in tanti, propriamente o impropriamente, definiscono “intelligenza artificiale”.

  Il nostro tempo ci ha immerso -o comunque ci spinge ad immergerci- in un’epoca di straordinarie innovazioni tecnologiche, in cui strumenti come l’intelligenza artificiale (IA) promettono di risolvere problemi complessi, migliorare la qualità della vita e ridefinire le modalità di interazione umana. Cresce, specialmente sui media, una fiducia, quasi cieca,  riversata verso questa innovazione, che è e non può che restare  tecnologica, e tuttavia in tanti personaggi della cultura temono che si stia tentando di trasformarla in un pericoloso idolo, portando l’uomo a dimenticare il proprio senso profondo di essere.

  Nei secoli che definiamo “storici” il senso della vita e’ stato sempre intrinsecamente legato alla fede in un potere superiore, definito Dio. L’uomo ha identificato la divinità con la ricerca della felicità eterna e della comunione con la divinità, raggiunta attraverso l'amore verso Dio e verso il prossimo, il servizio reciproco e il compimento di un piano divino. La vita è stata vista sostanzialmente come un cammino verso la pienezza della vita divina, dove ogni esperienza, sia essa gioiosa o dolorosa, acquisisce significato nel contesto dello scopo ultimo. Con tutto ciò però, fermo restando che non esiste un unico "senso" universale della vita, ogni individuo deve trovare o creare il proprio senso. Avere uno scopo che renda la vita degna di essere vissuta è infatti fondamentale per molti. Tanti trovano nel proprio lavoro, negli obiettivi che ci si prefigge o nel sentirsi utili a qualcosa o a qualcuno il senso del vivere. E tanti uomini di cultura asseriscono che non esiste un unico "senso" universale della vita; ogni individuo deve trovare o creare il proprio ruolo.

 Nella parte di mondo in cui siamo nati e cresciuti Il senso della vita cristiana si trova nel vivere una relazione d'amore con Dio e con il prossimo, seguendo l'esempio di Gesù CristoSi tratta di un percorso che dovrebbe essere di dono di sé, di servizio e di accoglienza che, viene asserito, culminerà nella vita eterna in comunione col Dio di sempre, l’Eterno. La vita terrena sarebbe un cammino, un banco di prova fatto di gioie e dolori, ma ogni momento acquista significato se vissuto nella prospettiva della speranza nella resurrezione.

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