StatCounter

giovedì 13 novembre 2025

Forme di vita nel mondo contadino

Contessa Entellina 

Latifondo in terra di Sicilia
-foto degli anni Cinquanta del 
Novecento-


Documentazione, memoria, racconti

 A Contessa Entellina viviamo ai nostri giorni forme di vita e di lavoro (per chi dispone di una vera attività produttiva indipendentemente che sia autonoma o subordinata) molto diverse, completamente diverse, da quelle che vigevano sul territorio mezzo secolo fa’. Nei primi anni cinquanta del Novecento era avvenuta la Riforma Agraria e sul finire di quel decennio era iniziata l’emorragia migratoria  verso il Nord Italia ed il Nord Europa e, dagli oltre tremila residenti di allora, ci siamo ridotti a quei poco più di mille effettivi dei nostri giorni. Ancora negli anni cinquanta del Novecento lo stile di vita non differiva di molto (per la gran parte delle famiglie) dal sistema di vita del XV-XVI secolo, quando i primi nuclei ARBERESHE si insediarono sul territorio.

 Ancora oggi vigono situazioni, realtà socio-economiche residuali, che non hanno avuto sufficiente spinta socio-politica di crescere del tutto. Come frequentemente usiamo fare sul blog, avvieremo, per qualche tempo, pagine evocative di vita (di disagio sociale) vigente fino a non molto tempo fa (quello anteriore al flusso migratorio verso il Nord Europa: Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Francia e verso il Nord Italia).

  Il Blog non dispone di vasta documentazione, ma chi in esso si adopera ritiene che sia sufficiente per far cogliere l’idea che quella di emigrare (fuggire) di tanti residenti dalla realtà sociale ed economica povera di Contessa Entellina nel post seconda guerra mondiale fu una necessità umana, più che una scelta. Nessuna famiglia allora curava l'auto documentazione sul contesto sociale che prima di emigrare qui veniva trascorsa. Eppure quella scarsa documentazione (fotografica o cartacea di accordi-lettere-testamenti etc.) che ancora esiste nei cassetti di tante famiglie e che a tanti appare de-vitaliziata, serve e ciascuno di noi è tenuto ad “immortalarla”. Si tratta sicuramente di documentazione parziale e priva di momenti naturali o di momenti importanti di vita sociale e però contiamo -per ciò’ di cui disponiamo- sul blog di riuscire ad evocare momenti di vita, fatica e incombenze sui campi.

 E’ ovvio che quelle società feudali, baronali e contadine non facevano uso di fotografie o di relazioni descrittive sui sacrifici lavorativi e di violenze alla dignità umana (si cominciava a lavorare o comunque ad attivarsi alle quattro del mattino e si concludeva alla luce di luna: così recita una testimonianza raccolta da chi scrive questa pagina negli anni sessanta del Novecento). 

 E’ volontà comunque che ciò che in tanti anni e’ stato raccolto vada diffuso, a beneficio di una sempre auspicata società migliore e sempre da perseguire. 

Nessun commento:

Posta un commento