La sanità in Sicilia era cosa sua, lo scrive il Corriere della Sera. Non sapendo di essere intercettato, l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, “dominus”, per la Procura di Palermo di un comitato d’affari occulto che (sostengono i magistrati), decideva concorsi, nomine e appalti, e parlava dei posti di vertice delle Asp dell’Isola.
I magistrati hanno chiesto i domiciliari anche per altre 17 persone tra cui l’ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, e scrivono de «l'influenza e l'ingerenza nella gestione strategica dei posti di maggiore responsabilità nel mondo della sanità regionale», dell’ex governatore.
Stando all’indagine -riportata da più giornali- i concorsi e le gare venivano pilotate. Ad agosto 2023, fu pubblicata la graduatoria dei quarantanove professionisti idonei all'incarico di direttori generali, incarichi ambitissimi in Sicilia, e non solamente qui. Il governo regionale, per garantire la continuità gestionale e funzionale degli enti, decise di prorogare gli incarichi fino a gennaio 2024. Da qui sarebbe scattato l'iperattivismo registrato dagli inquirenti di febbrile intermediazione fra la politica e il mondo della dirigenza sanitaria, finalizzata a collocare ai vertici delle Asp questo o quel dirigente, ciascuno sponsorizzato da una fazione politica piuttosto che da un'altra.

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