Il rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes rivela che 56 mila laureati hanno lasciato la Sicilia negli ultimi dieci anni.
Giovani risorse che si sono arrese a una terra che li scoraggia e li respinge. Sono andati via probabilmente amareggiati ma non sorpresi.
Ogni siciliano dal dopoguerra ad oggi è sempre cresciuto con la consapevolezza che i pubblici uffici abbondano di raccomandati e che gli stessi hanno un padrino politico che ne tutela i privilegi in cambio di un impegno concreto quando irrompe la campagna elettorale.
L'emigrazione di laureati rappresenta purtroppo una perdita di capitale umano e un danno economico significativo per l'Italia.
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Nel 2025 gli italiani residenti all’estero sono oltre 6,4 milioni, un dato in “costante crescita”, tanto che oggi il numero degli italiani oltre confine supera di un milione quello degli stranieri in Italia. Oggi un italiano su dieci vive fuori dai confini nazionali, soprattutto in Europa (54%) e America (41%).
Dal 2014 al 2024, in media, su 5 giovani di 20-34 anni emigrati dal Mezzogiorno al Centro-Nord, circa due erano in possesso della laureaal momento del trasferimento (43,0%), altri due del diploma di scuola secondaria superiore (42,5%) e meno di uno su 5 (14,5%) possedeva la licenza media. Le partenze di questi ultimi dal 2014 al 2024 sono diminuite del 65%, mentre i trasferimenti verso il Centro-Nord dei laureati sono aumentati di oltre il 50%. Al saldo migratorio negativo dei giovani italiani di 20-34 anni del decennio ha quindi contribuito fortemente il saldo migratorio negativo dei più qualificati: -180 mila per i laureati e -154 mila per i giovani in possesso di diploma (contro un saldo migratorio negativo, ma decisamente più contenuto, dei giovani in possesso di licenza media, -40 mila).
La perdita di giovani laureati nel periodo 2014-2024 riguarda tutte le regioni del Mezzogiorno. La Campania, con un saldo migratorio interregionale per i giovani laureati pari a -65 mila, ha registrato la perdita netta più elevata, seguita dalla Sicilia (-56 mila). All’opposto, tutte le regioni del Centro-Nord hanno sperimentato, nello stesso periodo, un guadagno netto di giovani qualificati. Per Lombardia ed Emilia-Romagna, il guadagno è stato pari a, rispettivamente, 111 mila e 54 mila giovani laureati. Nel periodo 2014-2024 i cittadini italiani che si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord sono stati, nel complesso, circa 1,1 milioni di cittadini, mentre solo 587 mila hanno fatto il percorso inverso. Il saldo negativo per il Sud è di -511 mila persone, in gran parte giovani (20-34 anni) e laureati. Il Mezzogiorno ha perso 373 mila giovani, di cui 180mila laureati. I maggiori saldi negativi sono in Campania (-65 mila) e Sicilia(-56 mila); le regioni che guadagnano più laureati sono Lombardia (+111 mila) ed Emilia-Romagna (+54 mila).

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