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venerdì 14 novembre 2025

Mobilità umana: migrazione ed immigrazione (7)

Emigrazione senza fine
L’Italia si conferma un Paese
esportatore. Non solo di beni
e servizi, ma anche di 
capitale umano. A ricordarlo
e’ l’Istat. 

Sì, i giovani laureati italiani
emigrano con frequenza, un
fenomeno noto come
 "
fuga di cervelli,"
principalmente a causa
 di retribuzioni basse,
contratti
di lavoro precari e
prospettive di carriera
limitate in Italia, mentre
trovano migliori opportunità
all'estero
. Sebbene le
migliori opportunità
lavorative siano il motivo
principale, fattori come
la qualità della vita e

opportunità di formazione
giocano anch'essi un ruolo
significo.



Su un articolo giornalistico di Ferruccio de Bartoli capita leggere che ogni giorno 428 giovani, soprattutto diplomati e laureati, lasciano l’Italia per trovare opportunità di studio e lavoro all’estero. La cifra 428 e’ la media relativa a quanto è capitato nel 2024.

La spiegazione ? I giovani migranti italiani coltivano aspettative di crescita - personale e familiare - che nel loro Paese ritengono di non avere. Ed è questo il punto che dovrebbe aprite  un dibattito nazionale. E però i nostri politici si dedicano ad altri impegni. In Sicilia ci dedichiamo a seguire le pluriennali imprese in campo politico di personaggi alla Cuffaro.

E’ ovvio che l’talia non è e non può essere il Paese delle nuove generazioni. Ed è ovvio che questa risposta delle nuove generazioni rappresenta la peggiore delle sconfitte nazionali. 


Durante un convegno a Bergamo, organizzato dalla fondazione Centesimus Annus, il demografo Alessandro Rosina ha anticipato i dati di una ricerca.

Domanda: rispetto all’Italia quante probabilità ha un giovane di realizzare i propri obiettivi? 

1) In Germania più che in Italia per il 68,9 per cento degli uomini e il 74,1 delle donne; 

2) nel Regno Unito - sempre in confronto con il nostro Paese - rispettivamente per il 63,5 per cento e il 65,9; 

3) in Francia per il 52,1 e il 57,2 per cento; 

4) in Spagna per il 50,7 per cento dei maschi e il 58,5 delle femmine. 

   La maggioranza degli intervistati ritiene di avere, in questi quattro Paesi europei, maggiori opportunità di lavoro. Ma non solo: anche un maggiore riconoscimento dei propri diritti civili, grazie anche a una superiore efficienza del sistema di welfare pubblico

La retribuzione, decisamente superiore, è importante ma non decisiva. Conta di più l’idea di avere attorno a sé una società che punta sui talenti giovani e li agevola, li accoglie, li premia, e non li respinge parlando solo delle attese delle generazioni più anziane. 

Sentendosi minoranza, e constatando che altri gruppi sociali hanno un peso politico decisamente più rilevante, molti giovani italiani votano così. Andandosene.

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