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giovedì 27 novembre 2025

In Italia il buon esempio non fa scuola

 Mala politica

Gli uomini di potere mirano
coinvolgere l'elettore e a
creare un senso di comunanza.
La loro retorica populista
si basa sulla presentazione
di 
soluzioni semplici a problemi
complessi
 e mira a mobilitare i
cittadini contro l'establishment
politico, in genere contro gli 
avversari.
Utilizzano la 
ripetizione
di concetti e promesse
 per
manipolare la percezione del
pubblico e la loro comunicazione
è caratterizzata da un tono e da
un volume che variano per
renderla più identificabile e
memorabile.



L’esibizionismo istituzionale. Gli uomini che hanno  pubbliche funzioni in Italia (dal consigliere comunale all’uomo di partito con ruoli nazionali)  devono (dovrebbero) dare l’esempio di correttezza istituzionale. Si e’ classe dirigente, denominata dirigente, proprio perché chiamate a trasmettere valori. Assistiamo invece con frequenza, dall’assessore del paesino più sperduto d’Italia all’uomo politico che riveste ruoli più o meno rilevanti nell’assetto statuale,  che vengano fuori, piuttosto frequentemente, i loro propri difetti invece che i loro propri “valori”, che purtroppo talora non possiedono affatto.

 Se nel Paese accadono ricorrenti eventi di lesioni istituzionali che -ovviamente- finiscono sui media, il materiale grezzo lo forniscono sempre i nostri politici, anche se tentano di sottrarsi ai giudizi ritenendo di essere vittime di pregiudizi. I politici, ovviamente non tutti, non sono consapevoli dei danni che producono con i loro comportamenti, e persino col linguaggio che in più casi usano con lo stesso loro corpo. C’e’ da dire che certi  politici (o politicanti) misurano il successo dalla condivisione dei loro tweet o dal numero dei like delle persone che li seguono. La veridicità (e la sobrietà) di ciò che affermano non conta, ciò che conta per taluni di loro, è la condivisione non il contenuto.

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 Il Presidente Trump è un twittatore seriale con valutazioni sempre curiose.  Se ha qualcosa da dire o deve dare un annuncio, non fa un comunicato stampa: scrive – o detta - un tweet. Se qualcosa che ha letto sui giornali non gli piace, non chiede una rettifica, si limita a definire tutto falso e aggiungere, a caratteri cubitali, “FAKE NEWS” (diventato a sua volta l'epiteto preferito con cui insulta i giornali). 

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