Mala politica
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| Gli uomini di potere mirano a coinvolgere l'elettore e a creare un senso di comunanza. La loro retorica populista si basa sulla presentazione di soluzioni semplici a problemi complessi e mira a mobilitare i cittadini contro l'establishment politico, in genere contro gli avversari. Utilizzano la ripetizione di concetti e promesse per manipolare la percezione del pubblico e la loro comunicazione è caratterizzata da un tono e da un volume che variano per renderla più identificabile e memorabile. |
Se nel Paese accadono ricorrenti eventi di lesioni istituzionali che -ovviamente- finiscono sui media, il materiale grezzo lo forniscono sempre i nostri politici, anche se tentano di sottrarsi ai giudizi ritenendo di essere vittime di pregiudizi. I politici, ovviamente non tutti, non sono consapevoli dei danni che producono con i loro comportamenti, e persino col linguaggio che in più casi usano con lo stesso loro corpo. C’e’ da dire che certi politici (o politicanti) misurano il successo dalla condivisione dei loro tweet o dal numero dei like delle persone che li seguono. La veridicità (e la sobrietà) di ciò che affermano non conta, ciò che conta per taluni di loro, è la condivisione non il contenuto.
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Il Presidente Trump è un twittatore seriale con valutazioni sempre curiose. Se ha qualcosa da dire o deve dare un annuncio, non fa un comunicato stampa: scrive – o detta - un tweet. Se qualcosa che ha letto sui giornali non gli piace, non chiede una rettifica, si limita a definire tutto falso e aggiungere, a caratteri cubitali, “FAKE NEWS” (diventato a sua volta l'epiteto preferito con cui insulta i giornali).

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