StatCounter

sabato 29 novembre 2025

La Letteratura (2)


“Il presente diventerà antico
nei libri” si riferisce alla
naturale evoluzione di cio’
che oggi è contemporaneo
in un futuro oggetto di
studio storico.

Si vuole sottolineare
il passaggio del tempo
e come gli eventi e le
culture di oggi saranno
analizzati, studiati e
considerati “antichi”
da generazioni future,
proprio come noi 
studiamo i testi e 
gli oggetti del
passato.


La letteratura è l'insieme delle opere scritte, mentre la scrittura è l’atto fisico e creativo di comporle.
Il Presente, il Contemporaneo
sono destinati a diventare “antico”
*. *.  *  *

=Il percorso che intendiamo percorrere sul blog è di spingere lo sguardo di noi contemporanei sempre più in avanti e nel contempo di ricostruire e congiungere i secoli passati al nostro presente. Per paradosso avverrà che il nostro presente riverserà sul passato la coscienza dei nostri giorni e riterrà di sciogliere i nodi delle diversita’ epocali. Nel procedere di queste pagine sul blog si punterà tuttavia a convivere con il nuovo senza ancora conoscerlo e di usare schemi e strumenti  di interpretazione. 

=Nella letteratura in realtà si pone l’accento sulla fenomelogia emotiva, mentale in qualche circostanza  fantastica quasi a voler precostituire i fatti. Questo è appunto quanto avviene in letteratura, dove spesso la realtà è inventata e trasposta nell’immaginario seppure destinata a svanire. La letteratura è fondata sulla separatezza del suo universo parallelo. A volte, in effetti, la letteratura prova a costituirsi come storia, storia delle opere e degli individui che la compongono, della storia delle civiltà e dove con la parola si esprime cultura. 

=La parola ha da sempre posseduto funzione comunicativa, espressiva e formativa e si e’ sempre misurata col processo trasformativo della cultura nelle società. Così come l’immagine produce effetti sensibili, la parola dice ciò che ha sempre detto oralmente e, ovviamente, per iscritto ha acquistato ulteriori possibilità di valorizzazioni. Vero è che nei cosiddetti secoli bui prevalse l’alfabeto visivo su quello scritto; i libri scarseggiarono in tutto il mondo cristiano europeo ma in quel nuovo mondo che si esprimeva in chiese e castelli più che in citta’, furono le chiese e le figure dei santi al posto delle lettere e dei testi a trasmettere racconti latenti. In realtà il declino della civiltà in tutte le articolazioni produsse una crisi di civiltà in tutte le articolazioni della società, senza comunque mai mettere in crisi il ruolo della parola, della letteratura. In fondo pure ai nostri giorni in cui assistiamo all’espandersi del ruolo dell’immagine, non sussiste dissidio  tra cultura dell’immagine e cultura della parola.












(Segue)

Nessun commento:

Posta un commento