Nato a Tarso, possedeva la cittadinanza romana e una solida formazione ebraica, ma anche una buona cultura ellenistica. Era un uomo colto, conosceva il greco e il latino, e discendeva da una famiglia agiata. Prima della conversione, fu uno dei più accaniti persecutori dei seguaci di Gesù, ritenuti una setta pericolosa. Intorno al 35 d.C., durante un viaggio verso Damasco, ebbe una visione che lo portò a convertirsi al cristianesimo. Dopo la conversione, assunse il nome di Paolo e divenne un instancabile missionario, intraprendendo viaggi apostolici in tutto il mondo ellenistico-romano, soprattutto in Asia Minore e in Grecia, per diffondere il Vangelo. Fondò molte comunità cristiane. Scrisse molte lettere (epistole) che costituiscono una parte importante del Nuovo Testamento e sono fondamentali per la teologia cristiana, definendo aspetti dottrinali cruciali. Proprio su queste epistole, per qualche tempo sul Blog ci intratterremo nei fine settimana.
Morì martire a Roma, difendendo la fede cristiana fino alla morte, decapitato fuori delle mura di Roma, nel luogo detto ad Aquas Salvias (oggi tre fontane), verso l'anno 67, alla fine del tempo di Nerone. Viene spesso rappresentato con la spada, simbolo della difesa della Parola di Dio e del suo martirio.
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(*)Teologia: =L'opera del credente che si serve della ragione per comprendere meglio quanto già possiede con la fede.

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