Si tratta di uno scritto importante sia culturalmente che religiosamente, un’opera letteraria, eppure non molto nota fra i credenti, certamente meno nota dei Vangeli, e in particolare meno del Vangelo di Luca, a cui e’ legata nelle intenzioni dell’autore (che, appunto, dovrebbe essere lo stesso Luca).
A leggere cosa riportano Giovanni Crisostomo e Martin Lutero si tratta di un “tesoro nascosto e negletto” per il primo e di un libro con cui “Luca istruisce la cristianita’ fino alla fine del mondo” per il secondo. Per il cardinale G. Ravasi si tratta di “un quinto Vangelo”.
Gli episodi più conosciuti sono: l’Ascensione, la Pentecoste, la chiamata di San Paolo sulla via di Damasco, il martirio di Santo Stefano. Si tratta di episodi che sono stati ripresi sopratutto dalla storia dell’arte, dalla pittura e persino dal cinema.
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- - - -La frase
Poiché molti hanno posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti che si sono compiuti tra noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scrivere per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. ….
"Poiché molti hanno posto mano … " si trova all'inizio del Vangelo secondo San Luca, specificamente nel prologo (Luca 1:1). L'autore, l'evangelista Luca, spiega che ha scritto il suo Vangelo dopo che molti altri avevano già intrapreso di narrare gli eventi relativi a Cristo, volendo dare una testimonianza precisa e affidabile a Teofilo. L'affermazione si riferisce quindi alle precedenti testimonianze scritte, che Luca intende completare e confermare.
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Storia
Il Concilio di Nicea
Tra i dogmi della Chiesa, quello della Trinità appariva in palese contrasto con l’idea di un Dio unico. Ario di Alessandria si fece interprete delle perplessità che la tesi trinitaria suscitava tra i fedeli e prese a predicare una dottrina che negava l’uguale natura del Figlio e del Padre. Né nacquero disordini che minacciarono seriamente l’unità della Chiesa e la tranquillità dell’impero; per porre fine a questa situazione intervenne lo stesso imperatore Costantino, che si era convertito al cristianesimo anche nella speranza di trovare nella nuova religione un elemento di coesione e di stabilità interna. Nel 325 Costantino convocò perciò a Nicea un concilio da cui uscì la formulazione ufficiale della dottrina della chiesa, il cosiddetto Credo niceno.












