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sabato 10 ottobre 2020

Bilancio di Previsione. Non è un libro da trascurare e devolvere agli esperti (3)

Una premessa: 

  In tutti gli enti pubblici, compresi i piccoli comuni, il bilancio si basa -quando viene elaborato nei tempi canonici- sulle previsioni delle entrate e delle spese che si verificheranno nell’anno seguente. E' davvero situazione patologica quella verificatasi a Contessa la settimana scorsa di approvare un bilancio di previsione ad appena tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario. In pratica l'Amministrazione ha gestito i flussi finanziari dell'ente dei primi nove mesi del 2020 sottraendosi al controllo democratico del Consiglio. 

Già nell'Inghilterra medievale vigeva la regola "Nessuna tassazione e nessuna imposta se non autorizzata dall'organo di controllo".  Nel sistema italiano organi di controllo sull'attività politico-amministrativa  sono il parlamento, l'assemblea regionale, il consiglio comunale etc.  Prendiamo atto della situazione prodottasi dalla pandemia e affrontiamo, nel nostro percorso, l'ordinarietà di funzionamento del sistema finanziario; nulla esclude in ogni caso di doverci soffermare camin facendo sulle situazioni patologiche.

Le Entrate

I comuni e gli altri enti pubblici per funzionare e assolvere le funzioni loro assegnate  gestiscono denaro. Questo denaro per essere ben gestito dai politici e dai funzionari non può essere trattato alla rinfusa; ad ogni suo movimento deve essere sempre incollata una etichetta. Le etichette saranno tante, tantissime sebbene virtuali, perche si deve sapere da dove quel denaro proviene, che natura possiede (il perchè?), dove ha sostato (tesoreria?), quali sono le intenzioni programmatorie,  a chi è stato affidato il percorso di spesa (impegnandone la destinazione), quando e perchè si è deciso di impiegarlo in un certo modo (prioritaria programmazione), chi ha deciso di impiegarlo e quando etc. etc. etc.

Procederemo molto lentamente nel percorso che ci siamo proposti. Per adesso prendiamo atto che nel bilancio di previsione (quello ideale, che non viene approvato a tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario, ma entro il 31 dicembre precedente) esistono due distinzioni sia nel versante delle entrate che in quelle delle uscite:

Le due distinzioni sono:

Entrate ed uscite di competenza

Entrate ed uscite di cassa.

  • competenza: sono le entrate da accertare, cioè le entrate che l’ente ha diritto di percepire (competenze attive), e le spese da impegnare, cioè le spese che l’ente ha l’obbligo di pagare (competenze passive).
  • cassa: sono le entrate e le spese effettive che si prevedono nell’anno.

Questa distinzione è dovuta al fatto che non tutte le competenze di un anno si incassano nell’anno stesso, e non tutte le competenze passive (di spesa) si pagano nell’anno.
Allo stesso modo, in un anno, l’ente può riscuotere entrate già accertate negli anni precedenti (residui attivi, crediti) e pagare spese già impegnate in anni precedenti (residui passivi, debiti). Circostanze che ricorrentemente capitano pure nell'economia familiare.

Esempi ricorrenti: 

La famiglia XY non paga al Comune l'Imu 2019 perchè lo stipendio del marito è servito per comprare l'auto nuova. L'Imu verrà pagata nel 2020: in questo caso il Comune nei suo registi (oggi compiuter) registrerà un "residuo attivo 2019" e (su altro versante) una "entrata effettiva 2020". Questo tipo di circostanza va registrata e in qualsiasi momento un consigliere comunale (un parlamentare), di maggioranza o minoranza, ha diritto di chiedere e conoscere come sta fluendo il corso finanziario del Comune, della Regione, dell'Erario statale.

In seguito affronteremo altre situazioni/tecnicismi/sfumature.

Non si tratta di formalismi. No. I flussi finanziari pubblici che coinvolgono denaro pubblico vanno attentamente saputi leggere. Chi rifiuta di volerli capire -nella vita e in politica- inevitabilmente si comporterà da "populista", da chiacchierone a vampera.

Proseguiremo sapendo che via via molti potrebbero trovare noiose simili disamine! Noi insisteremo nei limiti del possibile con degli esempi facili, possibilmente da economia familiare.

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