Domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 dalle ore 7 alle 15 i seggi rimarranno aperti.
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Votando la scheda gialla (per la cittadinanza)
Se vince il Sì e il referendum raggiunge il quorum: la richiesta potrà essere avanzata dopo 5 anni.
Se vince il no o il referendum non raggiunge il quorum: la richiesta, come è oggi, continuerà a poter essere fatta solo dopo 10 anni.
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Resta immutata -indipendentemente dall’esito referendario- la competenza del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del ministro dell’Interno, di riconoscere l’avvenuta perfezione della procedura concessoria. La concessione della cittadinanza resta, insomma, un atto discrezionale di «alta amministrazione».
Restano immutati, con il sì o con il no, tutti gli altri requisiti: la residenza deve essere legale e continuativa, bisogna dimostrare di avere una conoscenza della lingua italiana almeno di livello B1, avere un reddito minimo e non comportare pericoli per la sicurezza della Repubblica (quindi niente condanne per reati gravi).
All'estero cosa avviene?
Il termine attuale vigente in Italia dei dieci anni è tra i più lunghi in Europa. Cinque sono gli anni che servono, ad esempio, in Francia, Germania, Portogallo, Paesi Bassi e Svezia. Dieci in Spagna.

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