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venerdì 13 giugno 2025

E … avvenne un ‘68

 Rievocazioni e memorie

Il Movimento Studentesco
Fino agli anni Sessanta la scuola, improntata alla disciplina
e all'obbedienza, ha rivestito un preciso ruolo nella società.
Essa è stata il veicolo fondamentale per l'adeguamento
morale e culturale delle giovani generazioni alle norme che
regolano la società. 


La diffusione giovanile del movimento studentesco
ha prodotto cambiamenti radicali nei rapporti
sociali e interpersonali, tra docenti e studenti,
tra padri e figli, nel costume, dalla musica al cinema
all'abbigliamento.






 Movimenti studenteschi ed operai esplodono  negli anni sessanta e culminano nel 1968

Il Sessantotto, pur con tutte le sue accentuazioni nell’anno 1968, durò in realtà forse più di un decennio, scrive il grande giornalista Paolo Mieli, in una sua recente ampia lezione digitalizzata e diffusa dal Corriere della Sera. Si trattò di un movimento che fin dall’inizio degli anni Sessanta si ribellò al modello di vita americanizzante impostosi dopo la Seconda guerra mondiale sopratutto nella parte occidentale del pianeta.

Le radici culturali e teoriche di quelle rivolte li si fanno risalire sopratutto in Herbert Marcuse che in «L’uomo a una dimensione» aveva teorizzato la ribellione alla società dei consumi. 

 La contestazione nel mondo studentesco, qui in Italia, ebbe inoltre come punto di riferimento la «La lettera a una professoressa» di don Lorenzo Milani. 

Contributo alla contestazione studentesca di quegli anni  lo diedero inoltre le canzoni di Bob Dylan, dei Beatles, dei Rolling stones e di altre band degli anni Sessanta. 

 Ci furono opere teatrali, cinematografiche e artistiche in senso lato che condussero a comportamenti di disobbedienza nella scuola e a un diffuso rifiuto della società occidentale gerarchizzata e a un nuovo modo di vestire accompagnato da una progressiva e ampia liberalizzazione sessuale resa possibile dalla diffusione degli anticoncezionali.

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