Rievocazioni e memorie
Movimenti studenteschi ed operai esplodono negli anni sessanta e culminano nel 1968Il Sessantotto, pur con tutte le sue accentuazioni nell’anno 1968, durò in realtà forse più di un decennio, scrive il grande giornalista Paolo Mieli, in una sua recente ampia lezione digitalizzata e diffusa dal Corriere della Sera. Si trattò di un movimento che fin dall’inizio degli anni Sessanta si ribellò al modello di vita americanizzante impostosi dopo la Seconda guerra mondiale sopratutto nella parte occidentale del pianeta.
Le radici culturali e teoriche di quelle rivolte li si fanno risalire sopratutto in Herbert Marcuse che in «L’uomo a una dimensione» aveva teorizzato la ribellione alla società dei consumi.
La contestazione nel mondo studentesco, qui in Italia, ebbe inoltre come punto di riferimento la «La lettera a una professoressa» di don Lorenzo Milani.
Contributo alla contestazione studentesca di quegli anni lo diedero inoltre le canzoni di Bob Dylan, dei Beatles, dei Rolling stones e di altre band degli anni Sessanta.
Ci furono opere teatrali, cinematografiche e artistiche in senso lato che condussero a comportamenti di disobbedienza nella scuola e a un diffuso rifiuto della società occidentale gerarchizzata e a un nuovo modo di vestire accompagnato da una progressiva e ampia liberalizzazione sessuale resa possibile dalla diffusione degli anticoncezionali.

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