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mercoledì 25 giugno 2025

Quando Trump diceva in ventiquattr’ore risolvo tutte le guerre

 Quando mai si è detto che gli estremisti di destra sono pacifisti!

Here we go again, dicono gli americani: ci risiamo. Il presidente che aveva promesso di pacificare il mondo in poche ore, di tirar fuori l’America dalle «guerre degli altri», e non si capacitava di non aver ancora ricevuto il Premio Nobel per la Pace, ha invece bombardato uno Stato sovrano a migliaia di chilometri di distanza, cominciando un nuovo conflitto che si aggiunge a quello che già sostiene a Gaza a beneficio di Nethaniau e a quello che tollera in Ucraina nell’indecisione se deve favorite Zelensky o l’amico Putin.

Tutti i partiti della Destra italiana hanno puntato su di lui nella competizione per le presidenziali americane. Dicevano che Trump avrebbe messo a cuccia l’Europa, considerata troppo bellicosa e per questo da tenere disarmata. 

 «A noi europei conviene che vinca lui, un presidente isolazionista che non si impiccia in tutti i Paesi del mondo e non va a raddrizzare le gambe ai cani: avremo sicuramente meno guerre», così dichiarava prima delle elezioni americane un ascoltato consigliere del populista Giuseppe Conte. E Matteo Salvini, ultra populista,  scommetteva: «Conto che con Trump sarà l’anno della pace…».

Un po’ di conoscenza della storia degli Usa, anche solo recente, avrebbe dovuto sconsigliare tanta ingenuità o, forse, meglio dire tanta incompetenza tipica dell’intero mondo populista.



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