Una fuga di cervelli che svuota il Meridione
A Contessa l’emigrazione dall’unita’ d’Italia ad oggi è l’unica occasione di realizzazione per chi vuole migliorare il proprio stato. In verità non riguarda solo Contessa, e’ l’intero Meridione che non riesce a trasformare l’emigrazione da stato di necessità in libera scelta.
Lo constatiamo noi che viviamo all’interno dell’Isola: i talenti, tutti coloro che si laureano e che conseguono addirittura due o più titoli universitari vanno via dalla Sicilia e addirittura vanno fuori dall’Italia.
Studiano nelle università italiane che, in più casi non hanno nulla meno di quelle francesi, inglesi o tedesche. E però tra salari e retribuzioni basse e mancanza di servizi, i nostri laureati trovano altrove le condizioni migliori per realizzare i loro sogni ed esprimere il loro talento.
L’intero mondo del lavoro, l’assetto e l’impostazione di come funziona e di come potrebbe meglio funzionare pare che agli italiani, ai politici italiani, non li riguardi. Le politiche per le imprese, quelle in generale per il lavoro e quella per la formazione dei quadri portanti del sistema economico non sono mai state apprezzate o valutate dall’opinione pubblica al momento di recarsi alle urne. L’intero assetto del mondo del lavoro non è mai stato integrato nelle sue prospettive nell’interesse degli italiani e la conseguenza è che il mercato si muove da solo e si espande -come fosse normalissimo- il lavoro nero e quello povero.

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