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| Scappa da dire: Autocrati di tutto il mondo dis-unitevi! |
Conta il racconto, non la realtà.
Osservando a come va il pianeta, con despoti che governano il Paese più vasto del mondo, con populisti che sparano panzane e guidano il paese più potente (e ricco) del mondo, ed ancora con dittatori che governano il paese più popolato del mondo, viene da chiedersi: ma… davvero non esistono alternative a quest’ordine sociale, culturale ed umano del pianeta Terra?
Il guaio accennato si svela ancora più esteso ai livelli non solo politico ma pure di amministrazione dei territori, dove le pessime gestioni e l’accanimento contro chi pensa che nel XXI secolo si potrebbe vivere il mondo con beneficio di tutti, sono ancora più disorientanti.
C’è qualcosa che evidentemente a noi che la pensiamo diversamente, secondo i principi della solidarietà democratica, sfugge. Cosa ci sfugge? Qualcuno ci spiega che il tutto sta nelle «narrazioni dominanti» (o narrative dominanti): in quei discorsi pubblici potenti, in termini di persuasione e diffusione, che sono in grado di costruire una serie di rappresentazioni che attribuiscono senso alle dis-informazioni, che distolgono il sapere, indirizzano il raccontare e interpretare i fatti e li traducono in movimenti e azioni che capovolgono la realtà.
Si tratterebbe quindi di pratiche discorsive altamente retoriche (le usavano Hitler, Mussolini, Stalin… ed altri ancora). Si riuscirebbe quindi, con questi modi, a generare opinioni, convinzioni, immaginari collettivi e perfino cultura, che ovviamente non è cultura.
Esistono e resistono -ovviamente- ai nostri giorni contesti lontani dal potere, come i movimenti giovanili, le associazioni o altre forme di controcultura. Ma pare che la gente del XXI secolo preferisca i demagoghi alle figure razionali e culturalmente attrezzate.
Nulla di strano! Nella Storia e’ purtroppo frequentemente capitato.

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