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martedì 3 giugno 2025

L’esame di maturità

 Chiude l’anno scolastico

L'Esame prenderà il via il 18 giugno con la
prima prova di italiano, seguita il 19 giugno
dalla seconda prova specifica per indirizzo
.

L'esame di maturità ha subito diverse
riforme nel corso degli anni. 
In
particolare, nel 1998 è stato
ufficialmente denominato Esame
di Stato e sono state introdotte
modifiche per il calcolo del voto
finale, con l'introduzione del credito
scolastico.


Sono trascorsi un bel po’ di anni da quegli esami che concludevano il ciclo della scuola secondaria superiore. Adesso sono stati aboliti nella forma del rito di iniziazione di cui erano rivestiti. In quella ormai superata ritualità, lo sostengono più scrittori del passato, si coglieva l’iniziazione, una pratica di tempi lontanissimi che consisteva nella ritualizzazione in pratiche, talvolta sofferte, volte ad appurare l’ idoneità di un giovane ad essere introdotto nel novero degli adulti.

  Oltre all’esame di maturità, con commissari esterni, c’era, per i maschi un altro rito di iniziazione che era rappresentato dallo svolgimento del servizio militare. Questo rito, di fatto, segnava il congedo dei giovani dalla protezione e dalle cure dei genitori e l’ingresso nella dimensione (non protetta) degli adulti.

  Perché ci ricordiamo di quei passaggi di vita? Ci e’ capitato di leggere una paginetta di uno psicologo  secondo cui l’avvenuta abolizione degli esami e del servizio militare  avrebbero prolungato a tempo indeterminato, con grave disagio di chi si trova a fare l’adolescente senza più esserlo, la carenza di responsabilità.

  Gli esami di maturità si svolgevano dinanzi ad una Commissione esterna composta da professori sconosciuti a cui lo studente dimostrava  il suo sapere e la capacità di comunicarlo, la solidità psicologica ed emotiva. Dimostrava, in una parola, il governo di se’.

 La vita adulta, di fatto, non risparmia a nessuno  quelle che saranno le prove di oggettività ed i giovani vi imbatteranno ai primi colloqui di lavoro a cui prima o dopo dovranno presentarsi, a meno che non dispongano della raccomandazione dello zio pezzo grosso. E’ certo che “Maturità” non vuol dire saggezza, ponderazione, ne’ invecchiamento precoce, ma deve significare capacità di superare le prove della vita, capacità di riuscire a reggere alle “sconfitte” della vita che quasi inevitabilmente potranno capitare.

  

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