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domenica 29 giugno 2025

La domenica serve anche per riflettere


Siamo indubbiamente creature finite 
e, fra l’altro, viviamo in un mondo 
materiale finito; però avvertiamo 
anche la capacità di prendere le distanze 
o distaccarci dai condizionamenti della 
finitezza.
La somiglianza con Dio non è fisica,
ma si riferisce alla dimensione
spirituale dell'essere umano, alla
sua capacità di pensare, amare,
creare e interagire con il mondo
e con gli altri.

 Cosa rappresenta l'uomo nella Bibbia?

Nella Bibbia, l'uomo è descritto come un essere creato a immagine e somiglianza di Dio, con una natura complessa che include sia la capacità di compiere il bene che la tendenza al maleÈ concepito come dipendente da un ordine morale superiore e chiamato a una relazione con Dio. 
La Bibbia offre diverse prospettive sull'uomo, sia come individuo che come parte dell'umanità, sottolineando la sua fragilità, mortalità e il suo rapporto con la trascendenza. 
Nella Bibbia manca totalmente l'idea greca dell'uomo come anima imprigionata da un corpo, che troverebbe la sua identità migliore sfuggendone. La corporeità umana è buona, dono di Dio.



  
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Una riflessione di Piero Coda 
Teologo, dal 29.09.2021 segretario generale
della Commissione teologica internazionale

Sull’esistenza di Dio.  Secondo la definizione della persona come immagine e somiglianza di Dio, l’essere  e l’esistere dell’uomo e della donna  consistono nella relazione con Dio. Anche il rapporto che ciascuno ha con se stesso, col mondo, con l’intero creato e’ attraversato dalla relazione  con Dio.
Ma occorre comprendere queste affermazioni nel modo giusto, per non interpretarle  come una critica senza appello rivolta agli uomini  e alle donne del nostro tempo che, con sincerità e spesso con sofferenza, non riescono a credere in Dio. Il Concilio Vaticano II ha più volte sottolineato che l’uomo il quale nella propria coscienza, attraverso l’esercizio della libertà, si indirizza al bene e al vero senza giungere al riconoscimento  dell’esistenza e della presenza di Dio nella storia, e’ comunque in rapporto con Dio e ne riceve il dono  della grazia e della comunione con lui.
Anche se la relazione con Dio -per una serie di cause culturali, psicologiche, sociali, morali- non viene riconosciuta e affermata esplicitamente, Dio e’ sempre presente all’uomo, poiché quello che in ultima analisi caratterizza la persona  e’ la sua disponibilità e volontà ad aprirsi alla verità e all’amore, che in definitiva sono irradiazioni dell’esistenza stessa di Dio.

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