Storia italiana in sintesi
1855:
Bersaglieri in battaglia |
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Novecento:
1946
Il referendum sulla questione istituzionale
Elettori 28.005,449
Votanti 24.946842 (89,1%)
Repubblica 12.717.923 54,3%
Monarchia 10.719.284 45,7%
Voti non validi 1.509.735 6,1%
Linguaggio
-Parole da seconda repubblica-
=)Giuseppe Antonelli, studioso del linguaggio, definisce icasticamente così il prodotto della politica: "in principio c'era il politichese, fatto di parole latine e oscuri riferimenti colti; oggi c'è il politicoso: un linguaggio che sta alla politica come il petaloso sta ai fiori". Spiega che con l'ausilio della televisione, dei nuovi media e soprattutto di tecniche di marketing, si è scelto di raggiungere un elettorato sempre più distante dalla politica facendo ricorso alla "retorica dell'abbassamento".
=)L'eloquenza dei politici dei nostri giorni, afferma, "può essere definita volgare proprio a partire dall'uso distorto che fa della parola e del concetto di popolo (vulgus)", così, "nel momento stesso in cui si mitizza il popolo sovrano, lo si tratta in realtà come un popolo bue: qualcuno a cui rivolgersi con frasi ed espressioni terra terra, cercando di risvegliarne bisogni e istinti primari".
=)Si è passati dal periodo in cui i leader cercavano di usare un linguaggio aulico (e un po' criptico, per scambiarsi messaggi fra loro mentre si rivolgevano alle masse) che cercava di impressionare l'auditorio facendo pesare la propria superiorità culturale, ad un approccio che predilige "forme espressive elementari che hanno la funzione di simulare schiettezza, sincerità, onestà". Dal "votami perché parlo meglio (dunque ne so più) di te" si è passati al "votami perché parlo (male) come te".
rubrica curata da Vincenzo
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