Il bilancio dei comuni è il documento fondamentale per la corretta e lineare gestione di un ente pubblico; di un ente che non appartiene ai pochi che attorno ad esso dedicano l'impegno politico e/o quello burocratico, ma appartiene ai cittadini di ciascuna comunità che subirebbero (dal momento che viene meno il loro interesse) le decisioni dei pochi addetti ai lavori.
Ci proponiamo di soffermarci sul ruolo e la funzione del bilancio di "previsione" degli enti locali per trattegiarne alcune linee interpretative. Il presupposto che ci muove è che "Non si può essere buoni cittadini, buoni contribuenti, se non si sa cosa è il bilancio di previsione di un comune".
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In linea generale
Iniziamo per intanto con messaggi per flash
avremo modo per entrare nel merito
Il bilancio è un documento contabile attorno a cui si svolge l'intera attività degli Enti Pubblici. Nelle linee fondamentali Comuni, Città metropolitane, Regioni e Stato segnono metodiche sostanzialmente conformi.
Il bilancio comunemente comprende due documenti da sottoporre all'approvazione:
1 - bilancio di previsione, con cui il Comune, la Regione etc. programmano l’attività e i servizi da offrire ai cittadini nei 3 anni successivi, indicando le fonti di finanziamento a cui attingeranno per pagare le spese; Il documento specifica le entrate e le spese previste e autorizzate sulla base delle necessità e delle priorità individuate nelle assemblee pubbliche ovvero (come purtroppo spesso avviene) dai pochi che si autoproclamano esperti e competenti.
Il bilancio è triennale per permettere una programmazione di lungo periodo. Le spese e le entrate previste devono uguagliarsi per raggiungere il pareggio di bilancio, ciò è obbligatorio per legge, tranne per lo Stato che, lo sappiamo tutti, possiede debiti che difficilmente potrà mai saldare.
Da anni recenti, pur rispettando il pareggio di bilancio, le pubbliche amministrazioni devono anche osservare ulteriori vincoli di finanza pubblica per garantire il contenimento della spesa. Contenimento, lo scriviamo per inciso, che è davvero saltato nei mesi recenti per far fronte alla pandemia che sta travagliando l'intero pianeta, con la previa intesa in sede Unione Europea e col vincolo che dovrà tornarsi a ripianare l'incontrollato deficit del bilancio statale.
Ci intratteremo a lungo sul questo percorso e sulla rilevanza del bilancio pubblico. Chi pensa che si tratti di problematica tecnica, giuridica, contabile e materia non masticabile per il cittadino comune sbaglia alla grande. Nel bilancio pubblico si gioca la "democrazia" di qualsiasi comunità, locale, regionale ... Proprio dall'ingerenza nella spesa pubblica è lungo i secoli arrivato il bene della ... d-e-m-o-c-r-a-z-i-a.
Alla interpretazione della legislazione, aggiungeremo valutazioni sociali, politiche e pure tecniche. Nostro intento è che il Bilancio non è e non deve diventare qualcosa di astruso che compete ai tecnici, agli esperti, ai presunti intellettuali (coloro che spesso si scopre che tali non sono). Se così fosse non servirebbe andare a votare ogni cinque anni per scegliere amministratori locali, deputati regionali, nazionali e persino europei. Se così fosse non significherebbe nulla che nel 1945 i nostri padri ci abbiano consegnato la "democrazia".
Quanto sosteniamo in questa pagina non è altro che la motivazione per cui curiamo da anni questo Blog, spaziando ora su una problematica ed ora su un'altra.
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