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giovedì 30 marzo 2023

La vicenda umana. Il giovedì del Blog


 
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Quando l'inizio dell'Uomo? 
E' avvenuto in Africa?

L'uomo faber (= «l'uomo è l'artefice della propria sorte»).

Una questione su cui gli studiosi si dedicano è quella di capire (conoscere) quando Homo faber, peraltro legata a quella dell'uomo moderno, è stato in condizione di utilizzare  non solo oggetti grezzi  o lavorati  rudimentalomente, ma grazie al suo cervello via via sempre più sviluppato di concepire serie di catene di operazioni (tecnica) per realizzare manufatti.

Qualche decennio fa furono rinvenute in Kenia una serie di pietre scheggiate che attesterebbero un livello di complessità mentale  nella progettazione (non più, quindi, dell'istintivo impulso ad usare oggetti rinvenuti per caso) che inducuno a pensare all'homo habilis (già a prima di 1,9 milioni di anni fa). Successivi rinvenimenti  di altre pietre scheggiate, in siti etiopici (Kada  Gona  e Kada Hadar) risalenti a 2,6 e a 2,4 milioni di anni fa, sono stati associati  a resti dell'Australopiteco ( un genere estinto di primati della famiglia degli ominidi, che si ritiene appartenente alla linea evolutiva da cui proverrebbe successivamente l'essere umano) rinvenuto a Bouri, località etiopica.

Sulle tracce dei rinvenimenti e dallo studio dei cervelli che originerebbero, appunto, dall'Australopiteco, e da cui via via si sarebbe differenziato l'uomo dallo scimpanzé, sembrerebbe di capire che la differenziazione sarebbe avvenuta -fra i due- attraverso l'uso intensivo degli utensili. Viene da dire: dall'affermarsi dell'intelligenza.

Affronteremo ancora più ampiamente  il cammino dell'homo abilis in direzione dell'homo erectus.
(Segue)

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