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venerdì 24 marzo 2023

Politica e corruzione. Essere cittadini dovrebbe spingere tutti ad attenzionare, come proprie, le cose "pubbliche"

Cosa è la corruzione? 

L'uomo ha da sempre attenzionato il fenomeno della corruzione che investe inevitabilmente la moralità dei governanti e dei loro apparati amministrativi quando si pongono in contrasto col rispetto delle leggi che mirano al bene della società.

 Tutti immaginiamo che il fenomeno della corruzione, tanto diffuso in Italia, attenga solamente la sfera pubblica; invece nel Bel Paese essa è una pratica che riguarda pure la sfera privata del Paese.

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  L'esercizio dei poteri pubblici dovrebbe potersi svolgere a parità di condizioni per tutti i cittadini che fanno parte -giuridicamente- della comunità interessata dall'Ente Pubblico. La corruzione spunta fuori quando si nota che esistono beneficiari in posizione vantaggiosa rispetto ad altri che per ottenere le medesime prestazioni sono costretti (indotti?) ad affrontare percorsi più costosi in termini di tempo e di fatica e/o magari pagando dazioni a pubblici ufficiali. Viene ad instaurarsi in quest'ultima situazione una relazione causa-effetto tra il comportamento del corruttore e quella del corrotto.

 Frequentemente può capitare che non si delinei chiaramente il reato; capita che si verifichino inadempimenti che attengono ai principi etici, morali o di equità: p.e. i preposti della Pubblica funzione esercitano una discrezionalità (=ampio grado di autonomia) per arrecare vantaggi a privati, imprese o associazioni rispetto ad altri. Accade quando si conferisce un incarico senza selezione o concorso pubblico, nei limiti di certi importi. In questi casi vige la coscienza di chi decide sotto il profilo amministrativo. Sempre in questi casi non dovrebbe trattarsi di reato purché venga rispettato il termine formale amministrativo e non si manipolino le condizioni stabilite.

 Capita che il ministro di turno decida di finanziare la sistemazione di una strada  in un comune piuttosto che quell'altra in diverso comune per i soliti motivi elettoralistici, piuttosto che per una logica di criteri razionali. Quando esistono queste (frequenti?) discrezionalità la migliore soluzione è, deve essere, la trasparenza. Ai nostri giorni contro l'opacità ed il clientelismo dei politici (politicanti?) esiste internet. E' bene infatti  consentire a tutti i cittadini che lo desiderino l'accesso, per esempio, a tutti i fascicoli degli appalti di un'opera (.. necessità di realizzarla, studi che la giustificano, procedimento di gara e quello dell'aggiudicazione ...).

(Segue)

  

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