Il Presidente Sergio Mattarella intervenendo all'Istituto Guido Carli di Casal di Principe per le celebrazioni in occasione della Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ha, fra l'altro, dichiarato «Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone: 'La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine'. Casal di Principe lo ha dimostrato».
Nel corso del suo intervento, Mattarella, ha anche citato una frase di Antonino Caponetto: «La mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa».
Mattarella poi continua: «Le mafie temono i liberi cittadini. Vogliono persone asservite, senza il gusto della libertà. Le mafie sono presenti in tutte le attività più turpi e dannose per la comunità: la prostituzione, il traffico di esseri umani, di rifiuti tossici, il caporalato, il commercio di armi, quello strumento di morte che è la droga, lasciando nel territorio povertà e disperazione. Oltre a reclamare una maggiore e più efficace presenza dello Stato, don Peppino Diana aveva rivolto il suo forte e accorato appello al coraggio, alla resistenza, per liberarsi dalla camorra, proprio ai suoi parrocchiani, ai cittadini, alla società civile, alle coscienze delle persone oneste. Aveva capito che la mafia è anche conseguenza dell'ignoranza, del sottosviluppo, della carenza di prospettive, e che quindi la repressione - indispensabile - non è sufficiente e che la mafia si sconfigge definitivamente sviluppando modelli fondati sulla legalità, sulla trasparenza, sulla cultura, sull'efficienza della macchina pubblica ».
Nessun commento:
Posta un commento